In un evento a dir poco straordinario, migliaia di palestinesi protestano nel nord di Gaza contro Hamas. Il 25 marzo, a Beit Lahiya, vicino al confine con Israele, manifestanti hanno sfilato tra gli edifici distrutti gridando «Hamas, vattene» e «Il popolo di Gaza non vuole la guerra», mentre alcuni reggevano cartelli con scritte «Basta guerra» e «Non vogliamo morire». Le proteste sono riprese il giorno successivo, con circa 3 mila persone che sono scese in piazza contro Hamas accusandola di portare morte e distruzione nella Striscia.
Un partecipante ha spiegato al quotidiano israeliano Haaretz che la protesta nasce dalla disperazione: «Noi non stiamo con Israele. Ma anche Hamas è responsabile, così come i leader arabi e palestinesi». Abed Radwan, un manifestante intervistato dal Times of Israel, ha detto: «I nostri figli sono stati uccisi. Le nostre case sono state distrutte». Ammar Hassan ha raccontato che la folla iniziale di poche decine di persone è cresciuta fino a 2 mila manifestanti. Un altro manifestante ha aggiunto: «Noi vogliamo fermare le uccisioni e gli sfollamenti, a qualunque costo. Noi non possiamo fermare Israele, ma possiamo spingere Hamas a cedere».
Secondo Haaretz, due leader presenti alla protesta hanno preso posizione contro Hamas. La tregua di due mesi, iniziata il 19 gennaio, è saltata la scorsa settimana dopo il fallimento dei negoziati per un nuovo accordo sugli ostaggi. Israele ha ripreso i bombardamenti e bloccato l’ingresso di cibo, carburante e aiuti umanitari.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha incoraggiato i palestinesi a protestare per la liberazione degli ostaggi e la rimozione di Hamas. Ha avvertito che l’offensiva israeliana si intensificherà e che la zona cuscinetto lungo il confine si espanderà.
Il conflitto è scoppiato il 7 ottobre 2023, con l’attacco in cui l’organizzazione terroristica Hamas ha massacrato 1.200 persone, per lo più civili israeliani, e prendendo 251 ostaggi. La risposta israeliana finora ha causato ben 50 mila morti, secondo le autorità di Gaza. Israele afferma che almeno 20 mila fossero membri di Hamas. Al momento, il gruppo terroristico detiene ancora 24 ostaggi e i corpi di altri 35.
Hamas governa Gaza dal 2006, dopo aver eliminato la fazione rivale di Fatah con arresti, espulsioni e omicidi, reprime il dissenso imprigionando e torturando gli oppositori. Israele ha dichiarato che non permetterà ad Hamas di mantenere il controllo di Gaza, ma resta aperta la questione di chi governerà la Striscia in futuro.