«Con la nostra proposta di legge poniamo un punto fermo: chi sta in Italia rispetta le regole dell’ordinamento italiano, ne rispetta i valori e ne rispetta la cultura. A tal fine, proponiamo di integrare l’opuscolo informativo, consegnato ai migranti che fanno richiesta di protezione internazionale, prevedendo, accanto alla lista dei diritti, l’esplicitazione dei doveri da osservare sul territorio italiano, ponendo l’attenzione, in particolare, sul rispetto delle donne, sulla parità di genere e sulla perseguibilità dei fatti illeciti».
Lo ha dichiarato il deputato Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione di Fratelli d’Italia, e primo firmatario di una proposta di legge che modifica il decreto legislativo 25, del 28 gennaio 2008 in materia di doveri del richiedente asilo, e che oggi è stata presentata durante una conferenza stampa alla Camera. Insieme a lei sono intervenuti i capigruppo di Fratelli d’Italia di Camera e Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, e il deputato FdI, Francesco Filini, responsabile del Programma del partito. «Il nostro obiettivo – ha sottolineato Kelany – è evitare gli effetti derivanti dalla sovrapposizione delle norme sharitiche a quelle dell’ordinamento italiano, come, ad esempio, l’imposizione alle donne del velo integrale, l’abbandono scolastico delle bambine, i matrimoni forzati, la violenza sessuale di gruppo sulle donne. La pdl nasce, infatti, dalla necessità di comunicare in maniera più approfondita ed efficace i doveri giuridici e civici nei confronti della comunità nazionale di chi chiede protezione internazionale; solo attraverso il rispetto reciproco può realizzarsi una piena integrazione tra le diverse culture».
«A questa proposta di legge seguirà una campagna informativa di Fratelli d’Italia che si chiamerà ‘Prima di tutto i doveri’, in riferimento alla modifica dell’opuscolo destinato ai migranti», ha riferito Francesco Filini, cofirmatario della proposta di legge. «Il contenuto del provvedimento – ha aggiunto il parlamentare – rappresenta un vero cambiamento culturale: il messaggio che stiamo mandando è in controtendenza rispetto al passato, stiamo dicendo che l’Italia non è la ‘repubblica delle banane’ in cui chiunque arrivi può fare quello che vuole. Si tratta di un piccolo tassello di un grande mosaico fatto dal governo Meloni contro l’immigrazione irregolare. L’esecutivo sta raggiungendo davvero ottimi risultati e voglio ringraziare il ministro Piantedosi per il lavoro svolto». «Andiamo a modificare – ha specificato il presidente Malan – una legge approvata a inizio 2008, durante il governo Prodi II, che prevede la distribuzione di un opuscolo informativo ai richiedenti asilo molto focalizzato sui loro diritti e meno sui loro doveri. Riteniamo dunque necessario intervenire per bilanciare diritti e doveri. Non si può, ad esempio, restare indifferenti rispetto alla violenza sulle mogli da parte dei mariti. È inaccettabile che chi chiede asilo perché nel proprio Paese sono tollerate certe pratiche, venga poi in Italia a perpetrarle lui stesso. Fratelli d’Italia e il governo Meloni sono da sempre impegnati a riportare l’immigrazione nell’alveo della legalità e questo ddl è un contributo in tal senso».
«Grazie a questo provvedimento si ribalta con concretezza l’approccio ai doveri dei richiedenti asilo. Nel momento in cui, infatti, vi è una informazione diretta nei confronti delle persone che acquisiscono questo opuscolo di quelli che sono sia i diritti sia i doveri si rimuove qualsiasi incomprensione o equivoco sulla condotta da tenere nel nostro territorio. E proprio sul piano degli arrivi anche per questa settimana si registra un calo significativo, enormemente inferiore rispetto a quello degli anni scorsi: -63 per cento rispetto al 2023 e un ulteriore 30 per cento in meno rispetto agli sbarchi del 2024. A dimostrazione di come le politiche strutturali e sistemiche che il governo Meloni sta adottando, a partire dagli accordi con le nazioni di origine e transito, stiano dando i frutti sperati. Questo consente di esercitare un ruolo di controllo sempre più stringente rispetto a chi si trova in Italia nel rispetto delle leggi, rendendo pertanto più efficaci le iniziative come quella presentata oggi», ha concluso il capogruppo alla Camera, Bignami.