L’Esposizione universale di Osaka 2025 prenderà il via domani: dopo quasi due anni di preparativi, il grande evento metterà in mostra la ricchezza culturale e identitaria del mondo e offrirà uno sguardo al futuro presentando tecnologie innovative in settori come l’aerospazio, la cura della persona e l’intelligenza artificiale.
L’Expo, dedicato al tema Progettare la società del futuro per le nostre vite, vede la partecipazione di 158 Paesi e regioni. Si terrà a Yumeshima, un’isola artificiale nella baia di Osaka, e proseguirà fino al 13 ottobre. Secondo le previsioni degli organizzatori, l’Expo attrarrà nell’arco di sei mesi 28,2 milioni di visitatori. La giornata di domani, la prima di apertura al pubblico, vedrà già un’affluenza record di oltre 130 mila persone, nonostante alcuni dei padiglioni stiano ancora completando gli ultimi lavori di allestimento degli interni. L’apertura è stata preceduta oggi da una cerimonia di inaugurazione cui hanno preso parte l’imperatore del Giappone Naruhito, l’imperatrice Masako e il primo ministro Shigeru Ishiba. Il primo ministro, presidente onorario dell’Associazione giapponese per l’Expo, ha dichiarato che tramite questo evento il Giappone «punta a trasmettere una nuova immagine di sé al mondo». Ishiba ha sottolineato inoltre l’importanza di riunire la comunità globale in un momento «segnato da numerose crisi e divisioni». L’inaugurazione del Padiglione Italia, in programma domani, vedrà la partecipazione del vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani.
Tra le numerose strutture e installazioni sorte in questi mesi a Yumeshima, all’interno e attorno al Grand Ring – il grande anello in legno dalla circonferenza di quasi due chilometri, già divenuto simbolo dell’Expo – spiccano i cosiddetti Fiori dell’Expo: circa 50 padiglioni realizzati da singoli Paesi, tra cui l’Italia. Il Padiglione Italia, disegnato dall’architetto Mario Cucinella e ispirato alla Città ideale del Rinascimento, si sviluppa intorno al tema L’arte rigenera la vita. Si tratta di una vetrina e un laboratorio delle eccellenze italiane, in grado di connettere armonicamente passato e futuro, tradizione e modernità, all’insegna di una visione umanistica del progresso. Quello dell’Italia è il più grande tra i padiglioni dell’Expo realizzato interamente in legno: include uno spazio per le arti performative e un ristorante, sito nel giardino pensile in cima alla struttura.
Nel corso dei sei mesi del grande evento, il Padiglione Italia valorizzerà il patrimonio culturale e artistico italiano come veicolo per presentare al mondo la tecnologia, la ricerca, lo sviluppo prodotti dal nostro Sistema Paese in settori all’avanguardia: dall’aerospazio sino alla siderurgia sostenibile, alla biomedicina, alla difesa e alla sicurezza. Come spiegato dal commissario generale per l’Italia e Expo Osaka, l’ambasciatore Mario Vattani, l’arte è «la spinta emotiva e razionale che dal passato ci proietta nel futuro: una sintesi di ingegno e industria alla base di quel saper fare italiano che ci ha resi famosi nel mondo». L’Atlante Farnese – imponente opera marmorea bimillenaria collocata al centro del padiglione, ed esposta per la prima volta dal vivo in Asia e in Giappone, proprio in occasione dell’Expo – incarna perfettamente questo concetto, che richiama anche l’ideale posizione dell’uomo nell’universo tipica del Rinascimento.
L’ambizioso e articolato programma del Padiglione Italia fa del nostro Paese uno dei protagonisti dell’Expo: da capolavori originali d’arte come l’Atlante Farnese e dipinti di Tintoretto e Caravaggio, ad opere contemporanee di artisti quali Mimmo Paladino, Jago, Oriana Persico e Francesca Leone, in grado di coniugare arte e scienza; dalle innovazioni nei settori dell’aerospazio, delle tecnologie subacquee e della siderurgia verde, sino alla moda e alla cultura alimentare; e ancora le arti performative, con un ricco palinsesto di eventi che coinvolgeranno grandi orchestre, artisti affermati e giovani talenti. A Expo 2025 Osaka, l’Italia si presenterà come una nazione capace di fondere creatività con alta tecnologia e sostenibilità.
Il Padiglione Italia presenterà le eccellenze industriali e tecnologiche del nostro Sistema Paese in settori come le scienze della vita, l’aerospazio con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), la tecnologia subacquea con l’Italian National Hub di La Spezia. Un focus speciale sull’energia presenterà il progetto del Gruppo Danieli sull’acciaio verde, una tecnologia innovativa che consente significativi risparmi energetici, con un risvolto spettacolare: il Padiglione ospiterà un concerto in cui per la prima volta un forno elettrico digitale sarà utilizzato come strumento musicale. Con la tecnologia di Ganiga, l’Italia promuoverà anche il riciclaggio attraverso un sistema di selezione basato sull’Ia. Il saper fare italiano sarà rappresentato tra gli altri da due eventi d’eccezione: uno sarà incentrato sulla moda in collaborazione con la Milano Fashion Week, con cui il Padiglione si connetterà in streaming a settembre, e con un focus sulla sostenibilità di materiali e processi produttivi. Un secondo evento, in programma il 5 settembre, sarà dedicato al design industriale e consisterà nell’assegnazione di un riconoscimento speciale del Premio Compasso d’oro, incentrato sul tema Your Design for Better Lives. La partecipazione è aperta a tutti i partecipanti all’Expo, e i progetti selezionati verranno esibiti con un prototipo.
Il Padiglione Italia sarà animato inoltre da un ricco calendario di spettacoli dal vivo quotidiani presso il Teatro del Padiglione, con giovani talenti delle principali accademie italiane e dei teatri storici e artisti professionisti, che animeranno l’ora dell’aperitivo con musica italiana e classica, jazz, rock, pop e musica tradizionale folk italiana. Alla fitta programmazione collaboreranno tre orchestre universitarie e accademiche. Un’attenzione speciale sarà riservata all’opera italiana, Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco: tre concerti vedranno protagoniste le orchestre del Teatro di Roma, del Teatro la Fenice di Venezia e della Filarmonica di Modena. Il Padiglione Italia celebrerà inoltre gli storici e profondi legami culturali tra Italia e Giappone, con il Ritratto di Ito Mancio (1585) di Tintoretto. L’opera ritrae uno dei quattro samurai giapponesi che guidarono l’ambasciata Tensho, in prestito dalla Fondazione Trivulzio di Milano. L’aereo di Arturo Ferrarin esibirà lo scheletro esatto dell’aereo Sva, il velivolo che l’aviatore pionieristico italiano Ferrarin pilotò per il primo volo Roma-Tokyo nel 1920.
Protagoniste del Padiglione Italia saranno anche 18 Regioni italiane, insieme a università, accademie musicali e artistiche, centri di ricerca nazionali, per incarnare la ricca diversità, l’innovazione e la visione proiettata verso il futuro del Paese. Le performance dal vivo, le mostre d’arte e i forum internazionali di ogni regione celebreranno la varietà dell’Italia e il suo vibrante patrimonio culturale. Le regioni si presenteranno al Giappone e al mondo tramite settimane tematiche loro riservate, secondo le medesime modalità e linee guida applicate alla partecipazione dell’Italia, e con lo stesso connubio di tradizione e modernità. Grazie anche al contributo del ministero delle Imprese e del Made in Italy, le regioni italiane assoceranno alla presentazione delle loro eccellenze dei testimonial d’eccezione: le aziende giapponesi che hanno scelto di investire sul loro territorio. Sarà un modo «per raccontare al contempo le regioni italiane e le realtà produttive giapponesi che vi operano», ha spiegato Vattani.
Lo spazio e la tecnologia aerospaziale sono emersi in questi mesi come uno dei temi centrali dell’evento che si aprirà domani. Il padiglione degli Stati Uniti, ad esempio, presenta la scena simulata del lancio di un razzo vettore della Nasa. Schermi giganteschi con diodi luminosi ed effetti sonori aiutano i visitatori a percepire l’impatto di un vero lancio spaziale. I campioni di rocce lunari riportate sulla Terra dagli astronauti delle missioni Apollo degli anni Sessanta faranno ritorno a Osaka, dopo essere state esposte anche all’Expo del 1970. All’interno del padiglione Usa si terranno eventi aziendali con protagoniste startup statunitensi promettenti del settore spaziale. Nel Padiglione del Giappone, suddiviso in tre aree e basato sul concetto di circolarità, è esibita la «roccia di Marte»: un meteorite proveniente da Marte scoperto nel 2000 da un gruppo di ricerca giapponese nell’Antartide. Lo spazio ha un ruolo centrale anche nel padiglione della Cina, che esporrà campioni di suolo lunare riportati sulla Terra dalle sonde Chang’e-5 e Chang’e-6. È protagonista del Padiglione Cina anche la tecnologia digitale: video e diorami offriranno uno scorcio del concetto cinese di città intelligente basata su big data e intelligenza artificiale, dove le informazioni meteorologiche vengono utilizzate per ottimizzare la produzione di energia rinnovabile e i dati sul traffico aiutano a ridurre la congestione.
L’Italia, come molti altri Paesi, guarda all’Expo anche come a un’opportunità unica per promuovere le proprie imprese, memore anche del precedente dell’Esposizione universale di Dubai del 2021-2022, quando la Camera del commercio e dell’industria di Dubai organizzò 98 eventi imprenditoriali, attirando oltre 25 mila persone da almeno 130 Paesi, sia in presenza che online. Il Commissariato generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka ha commissionato lo scorso anno uno studio al Politecnico di Milano, da cui è emerso che dalla partecipazione a un evento come quello di Osaka è ragionevole aspettarsi un aumento dell’export del 20 per cento rispetto ai volumi attuali, per un valore che può superare i 600 milioni di euro, verso il Giappone e verso l’Asia, rispetto ai 10 miliardi circa di export che già abbiamo in quell’area dell’Estremo Oriente. Come evidenziato dall’ambasciatore Vattani nei mesi che hanno preceduto l’apertura dell’evento, l’Expo di Osaka è dunque un appuntamento importantissimo per le nostre aziende che guardano all’internazionalizzazione, e in particolare all’Asia», specie in un contesto globale segnato da sfide senza precedenti all’architettura della globalizzazione e del libero scambio.