ROMA – La maestosa Sala Zuccari del Senato il 21 marzo ha accolto tante, valorose ‘Storie di Italiane eccellenti’. Donne importanti e comuni allo stesso tempo, tutte con un vissuto di successo da raccontare, spesso reso al servizio degli altri e per il bene della comunità. L’evento è stato organizzato su iniziativa della senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino, che ha ritenuto giusto lodare e premiare il talento femminile.
«Vogliamo ribaltare la narrazione che troppo spesso dipinge le donne solo come vittime di difficoltà e discriminazioni – ha dichiarato la senatrice Pellegrino ad Askanews – perché in Italia esistono tante figure straordinarie che meritano di essere raccontate per quello che sono: esempi di coraggio, competenza e successo. È tempo di dare spazio a queste storie e riconoscerne il valore ogni giorno, non solo l’8 marzo. Serve un cambiamento culturale che parta dalla rappresentazione delle donne nei media, nelle istituzioni, nel mondo del lavoro. Non basta parlare di parità: bisogna mostrare e celebrare chi ogni giorno la realizza con il proprio impegno».
Tra le donne di successo, premiate anche personalità come Veronica Maya, Rosanna Cancellieri e Licia Colò; quest’ultima si è detta «felicissima di questo riconoscimento», e contenta di aver partecipato alla bella iniziativa: «Si parla sempre di personaggi che sono più conosciuti a livello televisivo e invece abbiamo avuto delle donne oggi veramente meravigliose, sarei stata ad ascoltarle per ore, personalità importanti con un trascorso difficile, grinta, insomma secondo me c’è tanto da imparare dalle persone che abbiamo incontrato questa sera».

Tra le donne premiate anche Alessandra Celletti, docente di Fisica Matematica all’Università di Roma Tor Vergata e vicepresidente dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca).
La Professoressa Celletti ha detto di aver ricevuto molto dall’evento: «Ho potuto conoscere tantissime storie di donne eccezionali, non solo per quello che fanno, ma anche per il modo in cui hanno saputo raccontare delle storie straordinarie in pochissimi minuti».
«A tutti i giovani, uomini e donne, una forte raccomandazione: cercare sempre di raggiungere i propri obiettivi nella vita, avendo fiducia nelle proprie potenzialità. Abbiamo sentito anche stasera storie in cui partendo da condizioni iniziali difficilissime, donne e uomini che si sono realizzati».
I DIRITTI UMANI
Alla serata erano presenti anche molti medici donne, tra i quali la dottoressa Katerina Angelakopoulou, che ha parlato del suo impegno nel campo dei diritti umani, che nel suo caso coincide anche con il salvaguardare l’etica della sua professione medica. La dottoressa Angelakopoulou, presidente dell’Associazione Italiana Falun Dafa, nonché membro dell’associazione internazionale Medici Contro il Prelievo Forzato di Organi (Dafoh), ha fatto luce su un crimine aberrante e ancora poco conosciuto: quello del prelievo forzato di organi da parte del regime comunista cinese ai danni di prigionieri di coscienza del Falun Gong: «Sono venuta a conoscenza di questa persecuzione quando ero studentessa all’università di medicina e da allora, prima come studente e poi come medico, dedico la mia vita a fermare questa persecuzione, a salvare quelle vite, informando la comunità medica e politica, cittadini e i pazienti del fatto che non devono recarsi in Cina per un trapianto. Dobbiamo informare pazienti e i medici per impedire che diventino complici di crimini contro l’Umanità. Un trapianto a un nostro paziente effettuato in Cina, molto probabilmente significherebbe che un praticante del Falun Gong viene ucciso».
Un altro medico presente alla serata, la dottoressa Bich Lien Nguyen, cardiologo e ricercatore universitario, ha espresso il suo disappunto e solidarietà per le vittime rispetto a quanto denunciato dalla dottoressa Angelakopoulou: «Sono cose atroci che, noi che viviamo in una società democratica e che, comunque, salvaguarda la libertà individuale, non possiamo neanche concepire. E quindi assolutamente sono solidale con tutto quello che è stato detto: sono atrocità che non dovrebbero avvenire da nessuna parte del mondo».
L’organizzatrice, la senatrice Cinzia Pellegrino, a sua volta membro della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani ha dichiarato: «Vorrei sottolineare quanto sia prezioso e importante il suo impegno, non scontato, a tutela dei diritti umani di una minoranza religiosa, perseguitata dal regime cinese solo perché foriera di principi di libertà e autodeterminazione. Pechino avrebbe molto da imparare dall’approccio altruista, amorevole e comunitario del Falun Dafa: non è necessario convertirsi ma basta ricordarsi che ogni uomo ha diritto all’inviolabilità del proprio corpo e del proprio libero pensiero».

Parole di sostegno sul tema sollevato dalla dottoressa Angelakopoulou sono arrivate anche dalla dottoressa Vienna Eleuteri, antropologa e scienziata della sostenibilità, vicepresidente e fondatrice della Fondazione Water Revolution Foundation, anche lei premiata come ‘Italiana eccellente’: «che esistessero questo tipo di orrori nel mondo ne ero a conoscenza; non ero a conoscenza di questo caso, descritto in modo così incredibilmente vivo […] Naturalmente è un impegno che deve essere riconosciuto a livello internazionale, e su cui deve essere fatto veramente moltissimo».
«Il tema dei diritti umani, dal punto di vista dell’antropologia, è molto importante, non soltanto come esercizio teorico o generale: io credo ci sia veramente la necessità di un ripensamento sul tema, in modo tale che i diritti umani siano veramente i diritti umani di tutti. Su questo ci sarebbe molto da discutere», ha concluso poi la dottoressa Eleuteri a margine dell’evento.
Tutte le personalità presenti hanno espresso la loro gratitudine alla senatrice Pellegrino per aver organizzato un evento «molto importante per la consapevolezza della donna – ha sottolineato la dottoressa Bich Lien Nguyen – delle sue potenzialità illimitate, che spesso ancora oggi, persino in Paesi occidentali, viene a volte sottostimata, per non parlare di altre realtà. Quindi penso siano eventi importanti anche per le future generazioni, e per dare più consapevolezza alle giovane ragazze sulle loro aspirazioni».