Lunedì, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che le proteste contro l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, si sono trasformate in un «movimento di violenza». Imamoglu, 54 anni, rivale politico di Erdogan e membro del Partito Repubblicano del Popolo, è stato arrestato il 19 marzo con accuse di corruzione e terrorismo. L’arresto ha scatenato le più grandi manifestazioni in Turchia dai disordini di Gezi Park nel 2013.
Nonostante il divieto di raduni pubblici, migliaia di manifestanti hanno protestato pacificamente. Le accuse di terrorismo contro Imamoglu sono state ritirate, ma è rimasto in custodia cautelare in attesa del processo per corruzione. Nonostante la detenzione nel carcere di Silivri, domenica il Partito Popolare Repubblicano lo ha scelto come candidato presidenziale per il 2028, dopo le primarie con 1 milione 700 mila iscritti. Milioni di elettori hanno partecipato a quella che il partito ha definito una «votazione di solidarietà».
Intanto, la scorsa settimana, l’Università di Istanbul ha annullato il suo diploma universitario, rendendolo ineleggibile come candidato. Il leader del partito, Ozgur Ozel, ha definito infondate le accuse contro Imamoglu, e ha esortato a continuare le proteste, invitando al boicottaggio di negozi, marchi e media vicini a Erdogan «Questa piazza difende chi è incarcerato ingiustamente, per la democrazia e la Turchia».
ERDOGAN ACCUSA L’OPPOSIZIONE
Erdogan, 71 anni, rispondendo alle accuse, ha affermato che l’opposizione ha «provocato» i cittadini con l’appello a manifestare dopo l’arresto di Imamoglu. «L’opposizione è responsabile per i danni subiti dai nostri poliziotti, dai negozianti e dalla proprietà pubblica» ha dichiarato, promettendo che i responsabili risponderanno in parlamento e in tribunale.
Alla guida del Partito della Giustizia e dello Sviluppo dal 2002, Erdogan è stato primo ministro fino al 2014 e poi presidente esecutivo dopo un referendum nel 2017. Rieletto nel 2023, non potrà ricandidarsi nel 2028.
Il ministro dell’Interno, Ali Yerlikaya, ha riferito che 1.133 persone sono state arrestate durante le proteste e che 123 agenti di polizia sono stati feriti. Ha anche accusato alcuni manifestanti di «terrorismo» e minacce alla sicurezza nazionale.
CONFRONTO TELEVISIVO
Ozel ha chiesto la libertà su cauzione per Imamoglu e che il processo sia trasmesso dalla televisione di stato TRT, sfidando Erdogan a un dibattito in diretta.
Lunedì è stato posticipato un incontro del comitato parlamentare Ue-Turchia. I suoi vertici, Emmanouil Kefalogiannis, Mélissa Camara e Joanna Scheuring-Wielgus, hanno spiegato: «Visti i recenti eventi in Turchia, non ci sono le condizioni per l’82ª riunione, che è stata rinviata all’unanimità». L’ultimo incontro, a novembre 2024, aveva trattato temi come i rapporti Ue-Turchia, i negoziati di adesione e la libertà di espressione.