L’Emilia-Romagna «diventa capitale delle tasse nel nord Italia». Lo dichiara in una nota il responsabile nazionale Enti locali di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
«Il caso del bilancio “opaco” sollevato da Vignali-Castaldini finisce in Parlamento. L’aliquota Irpef schizza e colpisce pesantemente il ceto medio, l’Irap è la più alta del nord Italia, il bollo auto cresce del 10 per cento e, notte tempo, De Pascale si inventa il ticket sui farmaci, 2,20 euro per singola scatola. Questa imposizione sulla spesa farmaceutica è tre volte quella che gli emiliani-romagnoli hanno avuto con Errani, negli anni più pesanti del governo Monti. Questa sinistra continua a tassare qualsiasi cosa, pur di non mettere mano ai suoi bilanci e tagliare tutte le spese superflue. L’Emilia-Romagna è diventata una vera e propria eccezione nel panorama del nord Italia per pressione fiscale», aggiunge.
«La manovra doveva essere nota ai consiglieri regionali 45 giorni prima, ma i ticket sono stati inseriti in zona “Cesarini”. O addirittura fuori tempo massimo. Per questo presenterò un’interrogazione al Senato per sapere come stanno esattamente le cose sia per il ticket sia per le mancate linee di indirizzo alle Ausl. Mi chiedo come sia possibile fare un bilancio regionale senza dire alle Aziende Sanitarie quali siano le priorità. Confido che la Consulta di garanzia statutaria entri nel merito. Di certo io voglio vederci chiaro. Nei documenti di bilancio – infatti – si parlava di una tassa sui farmaci solo per i redditi sopra i 35.000 euro, poi alla fine si è scelta una tassa diffusa pari ai “famosi” 2,2 euro. Un vero e proprio Maxi ticket non giustificabile. Questa deriva della sinistra cozza con i tanti provvedimenti governativi, primo fra tutti la riduzione degli scaglioni e delle aliquote Irpef. Così, mentre Roma taglia, a Bologna mettono le mani in tasca ai cittadini», conclude Gasparri.