Dissolto il Partito Democratico di Hong Kong il potere del Pcc ora è assoluto

di Redazione ETI/Teresa Zhang
22 Febbraio 2025 12:01 Aggiornato: 22 Febbraio 2025 14:57

Si spegne l’ultimo barlume di democrazia a Hong Kong. La più grande organizzazione filodemocratica di Hong Kong, il Partito Democratico, ha annunciato la decisione (forzata) di sciogliersi. L’annuncio segue le notizie di diversi giornali di Hong Kong secondo cui «messaggeri» con il sostegno di Pechino avrebbero “consigliato” al partito di sciogliersi. Lo Kin-hei, presidente del Partito Democratico, ha dichiarato che la decisione di dissolversi è stata presa tenendo conto dell’attuale situazione politica.

Il comitato centrale del Partito Democratico ha tenuto una riunione il 20 febbraio per discutere la direzione futura del partito. Al termine dell’incontro, il Partito Democratico ha annunciato la creazione di un gruppo di tre persone incaricato di seguire le procedure di scioglimento e liquidazione.

Diverse Testate di Hong Kong hanno riferito che il Partito Democratico ha recentemente ricevuto «suggerimenti» per sciogliersi, anche da individui con legami ufficiali col regime cinese, i quali avrebbero affermato che il Partito Comunista Cinese non avrebbe permesso al Partito Democratico di partecipare alla prossima elezione del Consiglio Legislativo, che il partito non aveva più alcun valore e che avrebbe dovuto dissolversi.
Alla domanda se la decisione sia dovuta a pressioni Lo Kin-hei, il segretario del Partito Democratico, non ha risposto direttamente, limitandosi a ripetere che di non voler «dire troppo», ha affermato che lo scioglimento è una decisione presa tenendo conto della situazione politica e non per ragioni economiche.  Il 19 febbraio, un giorno prima della decisione di sciogliersi, il Partito Democratico aveva tenuto una conferenza stampa per avanzare proposte sul bilancio di quest’anno.

Alla domanda sul futuro della democrazia a Hong Kong, il segretario del partito ha risposto che la lotta per la democrazia è sempre stata difficile, ma di aver «fiducia nel popolo di Hong Kong».

Il Partito Democratico era stato fondato nel 1994, ed era diventato il principale partito filodemocratico di Hong Kong. Era considerato di area moderata e disposto a dialogo. Ma questa moderazione non è valsa a molto: dopo che il Pcc ha imposto la Legge sulla Sicurezza Nazionale, nel 2020, molti ex membri del Partito Democratico sono stati incarcerati. Lo stesso Lo Kin-hei è stato incriminato per «istigazione alla sovversione del potere statale» ed è attualmente in carcere.

Nel 2021, a Hong Kong si è poi verificata un’ondata di “scioglimenti”, che ha coinvolto anche un altro partito filodemocratico e due sindacati.

Il giornalista Simon Lee, commentatore di attualità di Hong Kong, ha commentato nel suo programma che il partito comunista cinese enfatizza la «governance globale» su Hong Kong, che per il Pcc significa non solo comandare il governo locale, ma anche il controllo sul mercato e sulla società civile, inclusi partiti e associazioni di cittadini. A questo punto, ha poi osservato il giornalista, Hong Kong è totalmente sotto il controllo diretto del partito comunista cinese.

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