Il digiuno e la dieta a bassi carboidrati e alto contenuto di grassi sono due strategie sempre più diffuse per migliorare la salute metabolica. Entrambe condividono un obiettivo cruciale: ridurre i livelli di insulina, un fattore chiave nell’obesità e nel diabete di tipo 2. Comprendere il loro meccanismo d’azione è essenziale per individuare la soluzione più efficace nel controllo del peso e della glicemia.
Per decenni si è creduto, erroneamente, che l’obesità fosse causata da un eccesso di calorie. Tuttavia, studi sull’iperalimentazione e sulla sottoalimentazione hanno chiaramente dimostrato che questa ipotesi è errata. Se fossero le calorie a causare l’obesità, allora un eccesso calorico dovrebbe portare a un aumento di peso permanente, mentre una restrizione calorica dovrebbe garantire una perdita di peso definitiva. Ma non è così. Nel lungo termine, il peso tende a tornare alla normalità e il tasso di insuccesso della restrizione calorica come strategia primaria è pari al 99%.
Utilizzando un modello più razionale che considera l’obesità come un disturbo ormonale (principalmente legato all’insulina, ma anche al cortisolo), si arriva all’ipotesi che un aumento dell’insulina conduca a un aumento di peso duraturo, mentre una sua riduzione favorisca il dimagrimento. E i risultati confermano questa teoria.
Se quindi è noto che l’insulina in eccesso causa l’aumento di peso, la soluzione diventa chiara e ovvia: non è necessario ridurre le calorie, ma ridurre i livelli di insulina.
Sia la dieta a bassi carboidrati e alti grassi che il digiuno raggiungono questo obiettivo. I carboidrati raffinati sono il principale stimolo dell’insulina, quindi ridurli aiuta ad abbassarne i livelli. Anche le proteine, in particolare quelle animali, stimolano l’insulina, quindi mantenerle moderate e aumentare l’apporto di grassi aiuta ulteriormente. Il digiuno, che elimina qualsiasi alimento per un determinato periodo, riduce drasticamente l’insulina. Anche il cosiddetto “fat fast” (digiuno in cui si consuma solo grasso puro) potrebbe avere lo stesso effetto, ma gli studi sono ancora limitati.
Ma qual è la strategia migliore: una dieta a bassi carboidrati e alti grassi o il digiuno? Un confronto dimostra che il digiuno vince sempre. In uno studio condotto su pazienti diabetici di tipo 2, è stato confrontato un regime alimentare privo di carboidrati con il digiuno. I risultati hanno mostrato che la dieta senza carboidrati ha portato a un calo significativo della glicemia, ma il digiuno ha ottenuto risultati ancora migliori.
Se l’obiettivo è abbassare la glicemia, nulla batte il digiuno: è impossibile avere un valore inferiore a zero. Tuttavia, la dieta senza carboidrati ha comunque dimostrato di offrire il 71% dei benefici del digiuno senza la necessità di digiunare. Al contrario, una dieta standard (55% carboidrati, 15% proteine, 30% grassi), simile alle raccomandazioni delle linee guida ufficiali, ha dimostrato di essere inefficace nel controllo della glicemia.
La dieta senza carboidrati dello studio prevedeva meno del 3% di carboidrati (quindi era chetogenica), il 15% di proteine (moderate) e l’82% di grassi. L’assunzione calorica era di 25 kcal/kg (1.750 calorie per un uomo di 70 kg) distribuite in tre pasti. Questo dimostra che i benefici sulla glicemia non dipendono dalla restrizione calorica, contrariamente a quanto affermano ancora molti medici e dietisti. Lo studio conferma che non si tratta di una questione di calorie.
Chi continua a credere che “contano solo le calorie” non ha riflettuto abbastanza o non ha compreso il problema. Se una strategia fallisce per 50 anni, è necessario cambiarla. Non serve essere Albert Einstein per capirlo.
Lo studio, inoltre, mostra un dato allarmante: la dieta standard raccomandata dall’American Diabetes Association provoca picchi glicemici molto elevati. Viene spontaneo chiedersi: se l’associazione per i diabetici è consapevole che la sua stessa dieta fa schizzare in alto la glicemia, perché la raccomanda? Vogliono fare del male alle persone? Purtroppo, la risposta è sì, anche se non intenzionalmente. L’ignoranza, unita ai finanziamenti ricevuti dall’industria alimentare e farmaceutica, gioca un ruolo cruciale.
Ma cosa succede se la dieta senza carboidrati non basta? Molte persone che limitano i carboidrati continuano ad avere una glicemia elevata. Come si può ottenere un effetto più potente? Serve un aiuto extra: il digiuno.
I risultati dello studio diventano ancora più impressionanti quando si analizzano i livelli di insulina. Questo è cruciale, poiché è proprio l’insulina il principale fattore scatenante dell’obesità e del diabete, non la glicemia. L’intera strategia di dimagrimento si basa sulla sua riduzione.
Esaminando l’area totale sotto la curva dell’insulina, emerge che una dieta senza carboidrati riduce l’insulina di circa il 50%, mentre il digiuno la abbassa di un ulteriore 50%.
Questo è logico: una dieta senza carboidrati contiene ancora proteine, che stimolano l’insulina. L’unico modo per abbassarla ulteriormente sarebbe consumare solo grasso puro, ma è un’idea poco pratica. Il digiuno, invece, è stato testato per millenni ed è un approccio resiliente: più si consumano cibi ultra-processati che aumentano l’insulina, più si ha bisogno di digiunare per ridurla.
E nulla batte il digiuno per abbassare l’insulina. È il metodo più rapido ed efficace. Fortunatamente, è anche più semplice di quanto si creda.
E il glucagone? Questo ormone è considerato l’opposto dell’insulina, ma in realtà il suo ruolo è marginale. Secondo il Dr. Roger Unger, il glucagone potrebbe essere il fattore principale, ma lo studio non ha riscontrato un impatto clinico significativo.
Insulina e obesità sono strettamente correlate. Quindi, la riduzione dell’insulina è la strategia migliore per trattare l’obesità. Le diete senza carboidrati sono un potente strumento per abbassarla, ma se non bastano, il digiuno offre un’opzione ancora più efficace.
Nel diabete di tipo 2, una dieta priva di carboidrati può ridurre la glicemia dal 50% al 70%. Con il digiuno, si può ottenere un ulteriore 30% di riduzione. Dunque, se sappiamo come abbassare la glicemia con strategie alimentari, perché ricorrere ai farmaci? La risposta è semplice: non servono. Il diabete di tipo 2 è una malattia completamente reversibile.
Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.
Ripubblicato da TheFastingMethod.com