Secondo le autorità sudcoreane DeepSeek avrebbe condiviso dei dati con la società madre di TikTok, ByteDance: «C’è stato uno scambio di dati con un indirizzo Ip legato a ByteDance» ha dichiarato un funzionario dell’Autorità sudcoreana per la protezione dei dati personali.
Data la loro origine cinese, negli Stati Uniti sia DeepSeek che TikTok stanno passando attraverso un esame approfondito per motivi di sicurezza nazionale. TikTok rischia un divieto federale negli Stati Uniti, o in alternativa la cessione di una parte delle quote di proprietà di Pechino, mentre diversi stati e varie agenzie governative statunitensi hanno già sospeso DeepSeek nei dispositivi governativi.
La Corea del Sud sta al momento valutando se ByteDance e altre società cinesi correlate abbiano raccolto informazioni personali a seguito di una fuga di dati. Le autorità hanno avviato un’indagine sull’app, analizzando inoltre gli indirizzi Ip utilizzati per trasmettere dati su altre applicazioni e siti web.
Le normative sudcoreane impongono alle aziende che operano nel Paese di ottenere il consenso degli utenti prima di condividere i loro dati personali con le terze parti. Durante un briefing del 17 febbraio scorso, il vicepresidente dell’Autorità per la protezione dei dati, Choi Jang-hyuk, ha sottolineato che DeepSeek non ha infatti informato in modo trasparente gli utenti o le autorità su come avrebbe gestito e condiviso i loro dati personali, violando così le leggi del Paese.
L’app è stata di conseguenza rimossa dagli store sudcoreani. DeepSeek, in risposta, ha riconosciuto di aver trascurato alcuni aspetti della legge sulla privacy e ha nominato un rappresentante locale per risolvere la questione, ha dichiarato Nam Suk, capo dell’ufficio investigativo della commissione.
Secondo WiseApp, una società di analisi dei consumatori in Corea del Sud, DeepSeek conta circa 1 milione e 200 mila utenti nel Paese. Suk ha suggerito agli utenti di prestare particolare attenzione a non inserire informazioni personali nel chatbot fino alla conclusione dell’indagine.
Interpellato riguardo alla vicenda il 18 febbraio scorso, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha dichiarato che Pechino impone alle aziende di «rispettare rigorosamente le normative locali quando operano all’estero». Va ricordato tuttavia, che Il giorno precedente Guo ha accusato la Corea del Sud di «politicizzare» le questioni commerciali e tecnologiche.
Inoltre, secondo la legge cinese contro lo spionaggio, le aziende con sede in Cina sono obbligate a fornire i dati degli utenti alle autorità del regime su richiesta.
Il lancio di DeepSeek ha sollevato non poche preoccupazioni a livello globale sulla privacy dei dati. L’app archivia i suoi dati su server cinesi, secondo la sua pagina sulla privacy. DeekSeek dichiara inoltre che le informazioni degli utenti possono essere divulgate a terze parti se ritenuto necessario per «rispettare le leggi applicabili, i procedimenti legali o le richieste governative, in conformità agli standard internazionali riconosciuti».
La Corea del Sud ha vietato l’uso di DeepSeek sui dispositivi governativi dopo che l’agenzia di intelligence del Paese ha accusato l’app di raccogliere dati personali in maniera illecita.
«A differenza di altri servizi di intelligenza artificiale, è stato confermato che DeepSeek registra e trasferisce le chat degli utenti, raccogliendo anche il modo in cui digitano per poterli riconoscere. Poi, questi dati vengono inviati ai server di aziende cinesi», ha affermato il National Intelligence Service sudcoreano in un comunicato del 10 febbraio scorso.
Ivan Tsarynny, amministratore delegato della società di cybersicurezza Feroot, ha evidenziato che DeepSeek crea una «impronta digitale» per ciascun utente, che può essere utilizzata per identificarli su altri siti web visitati, «Queste informazioni vengono inviate direttamente in Cina. Una volta finiti su un server cinese, i dati finiscono sotto il controllo diretto del Pcc». Secondo un’analisi di Feroot la pagina di accesso di DeepSeek potrebbe inviare i dati utente alla società cinese di telecomunicazioni China Mobile, bandita negli Stati Uniti. Secondo Tsarynny, le informazioni in tempo reale sugli individui danno alle aziende un grande vantaggio nello sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale, tracciamento e sorveglianza.
Australia e Taiwan hanno vietato l’uso dell’app DeepSeek sui dispositivi governativi per motivi di sicurezza dei dati, mentre l’Autorità per la protezione dei dati italiana ha bloccato l’accesso all’app per motivi di privacy.
Il 7 febbraio scorso, le autorità statunitensi hanno presentato un disegno di legge per vietare l’uso e il download dell’app nei dispositivi governativi. Il Texas ha già vietato sia DeepSeek che TikTok dai dispositivi del governo.
TikTok è stato bloccato temporaneamente negli Stati Uniti il 19 gennaio scorso a causa di una legge firmata da Joe Biden, che imponeva a ByteDance di vendere TikTok, pena il divieto dell’app a livello nazionale. L’app è stata ripristinata dopo che Trump ha firmato un ordine esecutivo per ritardare di 75 giorni l’entrata in vigore di questa legge. Il presidente ha inoltre suggerito un accordo in cui si prevede che il governo degli Stati Uniti detenga il 50% delle quote di TikTok.