Corte Suprema: via libera alle espulsioni per direttissima

di Redazione ETI/Sam Dorman
8 Aprile 2025 17:20 Aggiornato: 8 Aprile 2025 17:20

La Corte Suprema ha accolto la richiesta di Trump di sospendere gli ordini di un giudice federale che impedivano l’uso dell’Alien Enemies Act (una legge applicata in tempo di guerra) per espellere gli immigrati arrestati con l’accusa di far parte di organizzazioni criminali.

Pochi giorni prima, la Corte Suprema aveva accolto un’altra richiesta dell’Amministrazione, fermando l’ordine di un tribunale che bloccava il taglio dei fondi all’istruzione per motivi legati all’ideologia Dei (diversità, equità e inclusione), un retaggio politico dell’era Biden.

Su X, il ministro della Giustizia Pam Bondi ha celebrato la decisione della Corte Suprema, definendola una «vittoria storica per lo Stato di diritto», osservando che «un giudice politicizzato di Washington non ha il diritto giuridico di mettere in discussione l’autorità del Presidente Trump su una politica estera finalizzata a proteggere il popolo americano».

Negli Stati Uniti, come in tutto il mondo anglosassone regolamentato secondo il principio giuridico della “common law”, le sentenze dei giudici della Corte Suprema costituiscono l’interpretazione definitiva della legge. D’ora in poi, quindi, nessun giudice potrà più bloccare le espulsioni per direttissima che l’amministrazione Trump applica ai “sospetti” criminali entrati clandestinamente in territorio statunitense.

 

 

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