«Nell’Unione europea ci sono circa 9 milioni di aziende agricole, di cui 1,1 milioni si trovano in Italia. Quindi un’azienda agricola su nove si trova in Italia». Parte dai numeri il commissario Ue all’Agricoltura Christophe Hansen oggi in visita a Roma. Tornerà in Italia il 7 aprile per partecipare al Vinitaly. Il commissario parla col Corriere della Sera dei nuovi dazi di Trump e del modo in cui rischiano di colpire il settore agricolo europeo: «Non ci sono ancora i dazi ma Trump ha ovviamente annunciato, tramite X, molte cose che possono potenzialmente colpire anche il settore agricolo. L’Ue deplora profondamente la decisione degli Stati Uniti di reintrodurre i dazi sulle importazioni di prodotti europei in acciaio e alluminio. Non vediamo alcuna giustificazione – aggiunge -. Bisogna evitare l’escalation e incentivare il ritorno al tavolo dei negoziati. Ma bisogna essere in due per ballare il tango». Tra le contromisure Ue c’erano dazi del 50 per cento sul bourbon. Trump ha risposto minacciando il 200 per cento sui vini Ue: «Nel 2019, quando c’è stato il famoso caso Airbus-Boeing, il bourbon è stato incluso nella lista delle contromisure europee. Ora la situazione è diversa, l’elenco provvisorio è stato redatto ed è in consultazione con le parti interessate. Ci saranno molte reazioni e a un certo punto ci sarà una lista definitiva. Ma credo che anche in questo caso non andremo allo scontro».
Hansen dice che «a giugno avremo una missione di alto livello in Giappone, è un mercato molto importante per i prodotti di qualità dell’Ue, specie per quelli a indicazione geografica o a denominazione protetta: l’Italia ha ben 888 prodotti registrati. Abbiamo altri accordi commerciali già conclusi, come con il Canada, anch’esso fortemente colpito dagli Usa. C’è molto da guadagnare in questi mercati. Stiamo poi valutando – continua – una missione in Brasile, che è un grande consumatore di prodotti europei e un punto di riferimento per i Paesi del Mercosur in generale». E’ necessario mantenere la competitività dell’agri-food: «Un po’ più di un anno fa gli agricoltori sono scesi in piazza e hanno espresso tre preoccupazioni principali. Primo, prezzi migliori per i loro prodotti di qualità. Abbiamo già in parte affrontato questo problema con l’emendamento mirato sull’organizzazione comune dei mercati. Avremo una modifica delle pratiche commerciali sleali».
Secondo: «l’onere amministrativo: presenterò un pacchetto di semplificazione già a fine aprile o inizio maggio, con attenzione per le aziende agricole più piccole». Infine la terza questione: «gli agricoltori vogliono condizioni più eque per quanto riguarda gli standard di produzione: ciò che è prodotto con le sostanze vietate nell’Ue non può più entrare nel mercato». Il 60 per cento della produzione globale di vino proviene dall’Ue: «Ma il settore è fortemente sotto pressione a causa del cambiamento climatico e dei cambiamenti nei consumi. Abbiamo creato un gruppo di alto livello, che ha tratto delle conclusioni che sono contenute nel pacchetto che presenterò venerdì. L’obiettivo è aiutare i produttori di vino degli Stati membri a gestire la loro produzione in modo più flessibile, con una maggiore flessibilità nelle regole di coltivazione e un aiuto per adattarsi alle nuove tendenze. Svilupperemo ulteriormente il sostegno all’enoturismo e alla commercializzazione dei vini aromatizzati» ha concluso Hansen.