Cingolani: una sola catena di comando per la Difesa Ue

di Agenzia Nova
12 Marzo 2025 10:24 Aggiornato: 12 Marzo 2025 10:24

«L’idea di una Difesa comune europea è un passo fondamentale per rafforzare l’autonomia strategica del Continente. Viviamo in un momento storico nel quale occorre ridurre la dipendenza dagli alleati esterni per aumentare la capacità di rispondere con rapidità a scenari di crisi globali» dice alla Stampa Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, un colosso da 17, 8 miliardi di ricavi, 20, 9 miliardi di ordini e oltre 47 mila dipendenti.

Bisogna «armonizzare le politiche di difesa nazionali, coordinare gli investimenti e creare una catena di comando unificata», continua, e non si può più aspettare, perché «solo attraverso una cooperazione concreta e delle risorse condivise questa ambizione potrà diventare realtà». Secondo l’ex ministro della Transizione Energetica, è l’ora di abbassare le barriere anche nello Spazio, un comparto dominato da Musk e dalla sua Starlink: «Stiamo lavorando con Thales e Airbus – spiega – È evidente che in uno scenario così competitivo servano dei ‘giganti’ europei».

Il prossimo passo per il gruppo italiano è il lancio di una costellazione in orbita bassa di satelliti militari e civili. Mentre l’Europa discute di riarmo, con il piano Von der Leyen che punta a iniettare nel mercato della Difesa 800 miliardi di euro di fondi pubblici, la Germania ha già iniziato a muoversi.

Come prima cosa, il prossimo cancelliere Friedrich Merz ha annunciato che la sua priorità è l’aumento delle spese militari, con l’obiettivo di raggiungere e superare il 2 per cento del Prodotto interno lordo: «È auspicabile che gli altri Paesi europei seguano la direzione indicata da Merz, spinti dalle tensioni geopolitiche crescenti e dalle richieste della Nato di rispettare l’obiettivo del 2 per cento del Pil per la Difesa. La sicurezza ha bisogno di investimenti in nuove tecnologie ma sarà cruciale evitare la loro frammentazione, promuovendo progetti congiunti per creare economie di scala e rendere il settore più competitivo a livello globale».

Negli ultimi anni si è parlato molto di consolidamento industriale in Europa, «Il consolidamento industriale europeo nella Difesa non è solo auspicabile, ma imprescindibile. In un contesto sempre più instabile, è fondamentale agire con maggiore coordinamento, rapidità ed efficienza. Questo obiettivo può essere raggiunto solo attraverso alleanze strategiche, investimenti congiunti e una base industriale solida e integrata. Perché queste collaborazioni siano realmente efficaci e competitive, serve innanzitutto un chiaro indirizzo strategico comune, capace di ridurre la frammentazione decisionale e colmare il divario con gli altri attori globali. Il riarmo – argomenta l’ad – è un dovere dell’Ue e l’Europa ha compreso che deve recuperare la capacità di difendersi. In questa direzione, iniziative come ‘ReArm Europe’ rappresentano una scelta coraggiosa e necessaria, in grado di imprimere un impulso decisivo anche alla costruzione di un’industria della difesa europea più forte».

Quanto alla joint venture tra Leonardo e Rheinmetall, «È fondamentale per la creazione di un nuovo polo europeo nella produzione di veicoli da combattimento terrestri. La sinergia tra le due aziende unisce l’esperienza di Rheinmetall nei veicoli blindati e le capacità di Leonardo nei sistemi di missione e nell’elettronica, con l’obiettivo di sviluppare, con il 60 per cento delle attività realizzate in Italia, piattaforme all’avanguardia per l’Esercito Italiano. Poi, nel medio termine, ci concentreremo sul consolidamento della joint venture come attore di riferimento per il mercato europeo della difesa terrestre. E punteremo all’espansione sui mercati internazionali» conclude Cingolani.

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