Carabinieri: fare massima attenzione per rischio valanghe

di Redazione ETI/Servizio Meteomont Arma dei Carabinieri
31 Marzo 2025 20:07 Aggiornato: 31 Marzo 2025 20:07

Sull’Arco Alpino, domenica 30 marzo, così come negli ultimi giorni, sono stati registrati incidenti, anche con esiti gravi, per valanghe provocate dal passaggio di sciatori ed escursionisti.

In questo momento, il grado di pericolo varia da moderato (2) in Piemonte, Lombardia e alle basse quote dei settori di Veneto e Friuli, a marcato (3) al di sopra dei 1600-1900 metri sulle Alpi Giulie e nei sottosettori dolomitici. Le principali criticità sono dovute alla presenza di accumuli di neve ventata che, se sollecitati anche con debole sovraccarico (singolo sciatore), possono dare luogo a valanghe.

Il progressivo rialzo termico (con medie diurne registrate tra i 10 e i 15 gradi centigradi, anche al di sopra di 1500 metri) e l’irraggiamento diurno, soprattutto sui pendii soleggiati ripidi e in prossimità di pareti rocciose, possono dar luogo a valanghe di neve umida o bagnata.

Come evidenziano gli specialisti dell’Arma dei Carabinieri del Servizio Meteomont, le condizioni fortemente dinamiche previste nei prossimi giorni favoriranno, sia alle alte che alle basse quote, l’assestamento del manto nevoso verso nuove condizioni di equilibrio, con una rapida umidificazione e conseguente appesantimento dello stesso, elevando la probabilità di valanghe di neve umida-bagnata anche di grandi dimensioni.

Sulla dorsale appenninica, il manto nevoso è presente in maniera discontinua e solo alle alte quote. Sui rilievi liguri e sulle Alpi Apuane il grado di pericolo si attesta a debole (1).

Sull’Appennino emiliano, sui Monti Sibillini, sull’Appennino laziale e sull’Appennino centrale abruzzese-molisano, interessati da recenti nevicate, il grado di pericolo è moderato (2) al di sotto dei 1800 metri, mentre al di sopra di tali quote sale a marcato (3). Le maggiori criticità sono dovute agli abbondanti apporti di neve fresca al suolo (localmente fino a 1 metro di cumulate registrate).

Il forte rialzo termico, favorendo il repentino assestamento del manto nevoso, può portare al verificarsi di valanghe a lastroni di fondo e di slittamento di neve umida e/o bagnata.

Il tempo stabile e le belle giornate di sole non devono portare a sottovalutare il pericolo valanghe che, per l’estrema dinamicità dell’attuale fase meteo-nivologica, resta comunque elevato.

Si prevede infine l’ingresso di un nuovo fronte perturbato che porterà piogge e, localmente, possibili nevicate alle quote maggiori nei settori centro-orientali dell’Arco Alpino.

Il Servizio Meteomont dell’Arma dei Carabinieri, con la propria rete di monitoraggio fissa e i Nuclei Itineranti di Rilevamento, è costantemente impegnato nell’osservazione e raccolta dei dati meteo-nivologici necessari a comprendere la dinamica della trasformazione del manto nevoso e, attraverso i test di stabilità, prevedere il grado di pericolo valanghe.

Gli esiti dei rilievi effettuati, oltre a essere fondamentali per elaborare la previsione del grado di pericolo, sono estremamente utili ai fini scientifici e statistici e per comprendere la dinamica degli eventi, al fine di individuare le condotte e le responsabilità connesse a un incidente in valanga.

Prima di pianificare un’escursione, si raccomanda la necessaria e opportuna consultazione dei bollettini di previsione neve e valanghe del settore montano di interesse, disponibili e scaricabili dal sito Meteomont o sull’App Meteomont.

Consigliati