I mercati europei sono crollati nelle prime ore di contrattazione, seguendo il tracollo delle borse asiatiche, dopo che il Presidente degli Stati Uniti ha ribadito la sua fermezza sui dazi.
Lo Stoxx 600, indice paneuropeo che segue 600 aziende in 17 Paesi, è sceso del 5,8% alle 7:22 GMT. A Londra, l’indice Ftse 100 delle blue chip ha perso il 4,5%. In Germania, il principale indice azionario Dax è crollato del 6,1%, tra i più colpiti nell’area euro, mentre il Cac 40 francese ha ceduto il 5,7%.
Trump ha confermato la sua determinazione a mantenere la linea dura sui dazi. Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One domenica ha dichiarato: «Io non voglio far crollare nulla. Ma a volte bisogna prendere una medicina per curarsi».
In Cina, l’indice Shanghai Composite è scivolato del 7%, segnando il peggior calo in cinque anni. A Hong Kong, il Hang Seng ha perso il 13,2%, un calo che non accadeva dal 1997. «Penso che l’impatto di questo evento sarà piuttosto significativo» ha detto Tao Wang, capo economista di Ubs per la Cina, «Era già difficile raggiungere gli obiettivi di crescita del governo, e ora lo è ancora di più».
A Taiwan, il Taiex è crollato del 9,7%, mentre a Tokyo il Nikkei 225 è sceso dell’8,8% poco dopo l’apertura, per la prima volta dall’ottobre 2023. «È estremamente difficile prevedere fino a che punto si spingerà questa situazione», ha commentato Maki Sawada, strategist azionaria di Nomura Securities «finché mancherà chiarezza sui dazi e sulle risposte dei singoli Paesi, i mercati resteranno sotto pressione». In Corea del Sud, il Kospi ha perso il 4,1%.
50 PAESI CORRONO NEGOZIARE
Decine di leader mondiali vogliono negoziare con Trump, riducendo o eliminando del tutto i dazi verso gli Stati Uniti, per evitare dei controdazi, mentre altri stanno valutando una serie di contromisure. Kevin Hassett, consigliere economico di Trump, ha rivelato domenica in un’intervista ad Abc News che oltre 50 Paesi hanno contattato la Casa Bianca per rinegoziare. Il regime cinese, invece, ha annunciato venerdì un dazio del 34% su tutte le importazioni dagli Stati Uniti, a partire dal 10 aprile.
PETROLIO E ORO
I dazi continuano a influenzare valute, petrolio e oro. Il dollaro è sceso dello 0,75%, al minimo degli ultimi sei mesi e lo yuan cinese è crollato al livello più basso da gennaio. I prezzi del petrolio sono calati di oltre il 3%. L’oro ha recuperato parte delle perdite lunedì, dopo aver toccato tra i livelli più bassi delle ultime tre settimane.