www.epochtimes.it | SHENYUN.COM Trova uno spettacolo vicino a te CondividiCondividi
Condividi!
close

Biglietti di Shen Yun 2025 introvabili a Roma, 750 chilometri per vederlo a Torino

1 Marzo 2025

Il 10 gennaio 2025, Massimo Musenga e sua moglie Nunzia Coletti hanno assistito al quarto spettacolo della Compagnia Shen Yun (New York Company) al Teatro Regio Torino di Torino. 

Musenga è un ginecologo che gestisce una clinica a Roma; sua moglie Nunzia è un ex dipendente del Comune Capitolino.

Quest’anno gli spettacoli di Shen Yun in Italia hanno fatto registrare, soprattutto in alcune città come Roma e Bari, il tutto esaurito con mesi di anticipo rispetto alle date prefissate, con grande attesa da parte del pubblico.

Per le date della capitale era difficile trovare posti liberi, così Musenga ha viaggiato per 750 chilometri con la moglie fino a Torino, per vedere Shen Yun al Teatro Regio. Dopo aver assistito allo spettacolo, ha esclamato: «È la cosa più emozionante che abbia mai visto!».

Sua moglie Nunzia ha esclamato: «Quando si è alzato il sipario, ho visto una scena che non avevo mai visto prima. È stato uno shock e una gioia. È stato inebriante e ha toccato profondamente i nostri cuori».

Quando le è stato chiesto quali sono gli atti o aspetti dello spettacolo che l’hanno colpita di più, ha risposto: «In effetti, ce ne sono alcuni che mi hanno toccato: dalla musica ai costumi ai colori, eravamo tutti profondamente attratti, tutto era inebriante».

Musenga è stato d’accordo con la moglie e ha continuato: «È diverso dal balletto che conosciamo. Qui la coreografia è davvero eccezionale, i colori sono brillanti, i costumi sono splendidi e c’è una profonda connotazione dietro. È una cosa meravigliosa che non si è mai vista prima».

Shen Yun mette in scena l’antica Cina e i valori tradizionali prima del comunismo, e da diversi anni, sulla parte superiore dell’immagine grafica del tour annuale (che è sempre nuova) si può leggere, per l’appunto, «La Cina prima del Comunismo». 

Musenga ha aggiunto: «Purtroppo la Cina di oggi ha perso questo valore tradizionale. E ogni nazione ha bisogno di mantenere le proprie tradizioni. Perché la cultura tradizionale è molto importante, non solo per i cinesi ma per tutte le nazioni».

La Coletti ha anche parlato in modo specifico del canto del tenore e del soprano, dicendo che gli sono piaciuti molto, e riguardo al «Creatore» e alla fede in Dio menzionati nel testo, ha esclamato: «Anche io ho delle convinzioni religiose, quindi credo sia importante sottolineare questo punto, no? Il Creatore può sempre aiutarci nella vita».

Gabriele Esposito