Lucy Cui, insegnante e pittrice con particolare predilezione verso il realismo, parla della sua fonte di ispirazione e di come aiuta le giovani generazioni a sviluppare la passione per le arti: «Ogni genere di artista, sia quelli tradizionali che quelli moderni, segue un proprio ideale di bellezza. Quindi, per me, cos’è la bellezza? È il divino che guida la bellezza».
Lucy Cui ha frequentato la più prestigiosa accademia d’arte cinese, la Central Academy of Fine Arts, e una delle migliori scuole d’arte degli Stati Uniti: la San Francisco Academy of Art University.
E mentre il divino ispira la bellezza, spiega l’artista, la bellezza ispira i principi e i principi guidano la tecnica: «L’arte orientale era concepita per i templi. Le immagini divine venivano raffigurate in modo che anche quelli che non sapevano leggere o scrivere, e un tempo erano molti, fossero in grado di capire che quella era la rappresentazione di Gesù o di Buddha». Un tempo «il più delle volte gli artisti che realizzavano quelle opere erano credenti. Volevano ritrarre un Dio perfetto, a loro immagine e somiglianza. Quindi sviluppavano le loro abilità sempre meglio».
Ma col passare del tempo e la diffusione delle religioni, sono emerse anche persone malvagie, che hanno indotto la gente ad associare azioni cattive alla religione e all’arte: «Le persone iniziano a pensare che tutta religione sia cattiva, quindi si allontanano, oppure si stancano di vedere tante opere d’arte legate alla religione. Si è passati così dall’ispirazione religiosa ai diritti d’autore, perché è più redditizio, e dai diritti d’autore alla vita reale e alle diverse classi sociali».
Col passare del tempo, gli aspiranti artisti diventano più creativi, applicano soluzioni più terrene alle tecniche tradizionali, sezionandole e impiegandole altrove: «Pensando di non riuscire a migliorare, o che non saranno ricordati nel tempo, cercano strade nuove, iniziano a specializzarsi sul colore e sulla luce, e così nasce l’impressionismo. Ma poi vanno ancora oltre, concentrandosi su elementi concettuali, e si arriva al cubismo».
Lucy Cui ha notato una differenza nell’insegnamento dell’arte, tra gli approcci educativi cinesi e quelli americani. In Cina, l’insegnante le dava un compito su cui lavorare, lasciando a lei la comprensione e la ricerca sul come utilizzarlo per il suo lavoro; e alla fine c’era il giudizio. Negli Stati Uniti, invece, gli insegnanti spiegavano prima le tecniche e il risultato che si voleva raggiungere.
Ora che è lei a insegnare arte, alla San Francisco High School of the Arts, ha sviluppato un metodo e un interesse per l’apprendimento e l’insegnamento dell’arte che fonde il meglio dei due sistemi: «Quando ero studentessa, odiavo davvero tanto le persone che dicevano: ‘fallo e basta, alla fine ce la farai’. Non è vero! Io ho bisogno di qualcosa di più diretto, più chiaro. Quindi, quando parlo con gli studenti, mi piace molto dare tutte le informazioni, ad esempio come fare un lavoro e perché lo facciamo. Alla base ci sono dei principi. A me piace spiegare le cose in modo chiaro».
Quando lavora con i suoi studenti, Cui si mette nei loro panni per far capire che stanno lavorando insieme a un obiettivo. «Mi piace trattarli come se stessimo percorrendo la stessa strada. Sono solo un po’ più avanti di loro».
«Così, se ci troviamo nella stessa situazione, se perdono la pazienza, io lo capisco e dico: ‘vedi, io ho lavorato tanto… anch’io ho perso la pazienza. Troviamo un’altra soluzione, rilassiamoci un po”».
Ota sta lavorando a un dipinto a olio che rappresenta George Washington mentre guida i suoi soldati ad attraversare il fiume Delaware durante la Guerra di indipendenza dalla Corona inglese, e per prepararsi ha fatto varie ricerche sulla Rivoluzione americana e su Washington.
Ha assistito a un musical sulla storia americana, da cui ha tratto ispirazione, e ha fatto ricerche sull’abbigliamento e sull’anatomia dei cavalli. Ama le storie di mitologia e i film. Inoltre le piace inventare storie e personaggi, che vorrebbe trasformare in prodotti: «È come se avessi inventato il mio universo. Ho i miei personaggi e realizzo alcune illustrazioni».
Tra i suoi artisti preferiti ci sono il pittore francese William-Adolphe Bouguereau, il pittore taiwanese Li Yuan-chia e Leonardo da Vinci, di cui ammira gli schizzi.
Questo il suo messaggio finale: «Incoraggio tutti a essere più curiosi e a essere sempre entusiasti del mondo. Per me, tutte le persone che incontro e tutto quello che vedo sono un dono. Siate grati per tutti quelli che fanno parte della vostra vita, perché alla fine vi faranno diventare una persona migliore».