«Apprezziamo che il governo abbia potenziato gli incentivi all’impiego nella Pa, accogliendo richieste Anci. Tuttavia, è indispensabile migliorare alcune misure, come il superamento dei limiti ai trattamenti economici accessori per i dipendenti e i dirigenti degli enti locali e la mobilità volontaria preventiva all’indizione di nuovi concorsi».
Lo ha sottolineato Ignazio Messina, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e delegato al personale, nell’audizione davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera sul ddl (conversione del decreto 14 marzo 2025, n. 25) che mira alla semplificazione delle modalità di reclutamento e alla valorizzazione del personale della Pa Messina ha ricordato che lo sblocco del limite al trattamento economico accessorio, previsto dall’articolo 14 per il personale statale, ha totalmente trascurato il comparto delle funzioni locali.
«L’armonizzazione dei trattamenti economici deve passare anche dalla valorizzazione economica del personale dei Comuni, che – ha ribadito Messina – è il meno pagato nonostante l’aumento di funzioni trasferite e la conseguente crescita di responsabilità». Da qui la richiesta di «estendere la disciplina dell’articolo 14 anche al personale di Comuni, Unioni e Città metropolitane, attraverso il finanziamento di un apposito fondo con risorse statali». Il vicepresidente Anci ha richiamato l’attenzione sulla perdita di attrattività per i giovani del lavoro negli enti locali: «Stiamo assistendo alla migrazione verso le Regioni dei vincitori di concorso, e pochi partecipano ai concorsi stessi. Bisogna creare le condizioni perché non ci sia una concorrenza tra gli enti». In questo senso Messina ha auspicato «l’ampliamento della platea dei beneficiari, consentendo il reclutamento, mediante convenzioni con le Università, di giovani iscritti anche al terzo anno accademico in regola con il corso di studi».