Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato un piano da 10 miliardi e 500 milioni di euro, per allineare la Spagna all’obiettivo di spesa militare della Nato, fissato al 2% del Pil, entro fine 2025. Nel 2014, la Nato ha stabilito che ogni Paese membro deve destinare almeno il 2% del proprio Pil alla difesa, ma diverse nazioni, Spagna inclusa, in dieci anni non hanno raggiunto questo obiettivo.
Dei 32 membri della Nato, la Spagna, con l’1,3% del Pil destinato alla difesa nel 2024, è tra gli otto Paesi ancora sotto la soglia. «Con il piano presentato oggi, la Spagna raggiungerà, entro il 2025, il 2% del Pil per sicurezza e difesa», ha dichiarato Sánchez in un discorso dopo l’incontro con il Consiglio dei ministri il 22 aprile.
L’impegno di Sánchez risponde alle pressioni di Trump, che ha esortato i membri Nato, soprattutto europei, ad aumentare il budget militare. Il piano spagnolo segue di pochi giorni l’annuncio del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che ha dichiarato l’intenzione dell’Italia di superare l’obiettivo Nato entro quest’anno.
Sánchez ha assicurato che il piano consentirà alla Spagna di rispettare l’obiettivo Nato in tempi record, senza aumentare tasse o creare deficit. Tuttavia, la proposta ha già diviso la sua coalizione di governo socialista, tradizionalmente riluttante a potenziare la spesa militare.
La coalizione spagnola Sumar, ha criticato il piano presentato da Sánchez. Secondo il quotidiano spagnolo El Diario, Sumar ha sostenuto che l’iniziativa di Sánchez non sia basata su un’analisi approfondita delle reali necessità del Paese.
Il primo ministro spagnolo ha ammesso che in passato avrebbe dato priorità diverse rispetto alla spesa per la difesa, ma gli eventi recenti, come la guerra in Ucraina, lo hanno spinto a rivedere le sue posizioni. «Se anni fa mi aveste chiesto quali fossero le priorità del mio governo per sicurezza e difesa, la risposta sarebbe stata diversa. Non perché i nostri valori o obiettivi siano cambiati, ma perché il mondo è cambiato», ha spiegato.
Sánchez ritiene di poter implementare il piano senza passare per il Parlamento. Intanto, mentre molti membri Nato stanno raggiungendo l’obiettivo del 2014, Trump ha chiesto di alzare il target di spesa militare al 5% del Pil.