Allarme negli Stati Uniti per le persecuzioni religiose in Cina

di Redazione ETI/Frank Fang e Eva Fu
27 Marzo 2025 15:22 Aggiornato: 28 Marzo 2025 13:04

La Commissione Americana per la Libertà Religiosa Internazionale, ha evidenziato in un’analisi che nel 2024 la libertà religiosa in Cina «è tra le peggiori al mondo». Il Partito Comunista Cinese continua a imporre «la propria ideologia in ogni aspetto della vita religiosa» dei fedeli.

«Da decenni il regime cinese porta avanti la sinizzazione della religione, un assalto totale alla fede e ai cinesi coraggiosi che scelgono di credere in qualcosa di più grande del comunismo», ha commentato il deputato John Moolenaar, «La persecuzione del Pcc contro i credenti rivela un regime che nega la dignità umana. Il genocidio degli uiguri, i campi di internamento, la distruzione di moschee e la sterilizzazione forzata delle donne sono orrori che non possono essere ignorati. Pechino sta anche riscrivendo la Bibbia e altri testi sacri, non per chiarirli, ma per stravolgerli, trasformando la verità spirituale in propaganda comunista».

Da oltre un secolo il regime cinese combatte la fede, lanciando numerose campagne per soffocare e controllare le comunità religiose. Secondo lo studio della Commissione Americana per La Libertà Religiosa, fra i bersagli del Partito ci sono musulmani uiguri e Hui, buddisti tibetani, cristiani e praticanti del Falun Gong.

Il regime comunista cinese usa intelligenza artificiale e tecnologie di riconoscimento facciale per sorvegliare l’intera popolazione e perseguitare chiunque sia sgradito al Pcc.  Tra i casi più tristemente noti, c’è quello del pastore protestante Kan Xiaoyong, condannato a 14 anni di carcere a gennaio 2024 da un tribunale cinese per accuse definite «infondate».

IL FALUN GONG

Un altro nome noto è quello di Xu Na, una praticante del Falun Gong condannata nel gennaio 2022 a otto anni. Era tra gli undici praticanti del Falun Gong puniti per aver fornito a The Epoch Times prove sulle vere conseguenze del Covid. Il Falun Gong, o Falun Dafa, è una disciplina tradizionale cinese di auto-miglioramento, comprende meditazione e insegnamenti morali basati su verità, compassione e tolleranza.

Nel 1999, l’allora segretario del Pcc Jiang Zemin ne ha ordinato l’eliminazione: secondo stime ufficiali i praticanti erano allora oltre 70 milioni. La persecuzione va avanti ancora oggi: secondo il Falun Dafa Information Center milioni di praticanti sono finiti in carcere e in campi di lavoro, e altre centinaia di migliaia torturati e uccisi.

Washington sta affrontando la questione, e il rapporto cita infatti due casi penali americani legati al Falun Gong. A novembre scorso, Li Ping, ingegnere e cittadino naturalizzato della Florida, è stato condannato a quattro anni per aver aiutato il regime cinese a spiare dei dissidenti, tra cui praticanti del Falun Gong, passando dati al regime cinese.

Sempre a novembre, John Chen, cittadino americano, è stato condannato a un anno e otto mesi, per aver cercato di attuare un piano di corruzione dell’Irs, volto a revocare lo status no-profit alla compagnia di danza classica cinese Shen Yun. Il complice, Lin Feng, era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione qualche mese prima.

L’analisi segnala anche il caso di Linda Sun, ex vice capo dello staff del governatore dello Stato di New York Kathy Hochul, accusata di spionaggio a favore di Pechino: avrebbe «impedito al governatore di parlare pubblicamente dell’incarcerazione di massa degli uiguri, su indicazione di un funzionario cinese».

Il senatore James Lankford, della Commissione Intelligence del Senato, ha dichiarato: «Io continuerò a battermi per la libertà religiosa. L’ho fatto in passato e continuerò a farlo, anche se la Cina dice che non ci sono problemi, che gli uiguri sono felici e che tutto è a posto, e nessuno è perseguitato. Ma sappiamo tutti che non è vero. Il diritto alla fede è un diritto umano fondamentale».

Lo studio dà anche dei suggerimenti al governo americano: chiede al ministero degli Esteri di classificare di nuovo la Cina come “Paese pericoloso” in riferimento alla situazione religiosa, e di coordinarsi a livello internazionale per sanzionare le autorità cinesi per violazioni della libertà religiosa.

 

 

 

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