Donald Trump ha ottenuto un maggiore sostegno da quasi tutti i gruppi demografici, ma forse il più significativo è stato quello degli elettori della cosiddetta “Generazione Z”, cioè le persone età compresa tra i 18 e i 29 anni.
Sebbene la maggioranza dei giovani abbia comunque votato per la sua avversaria democratica, la vicepresidente Kamala Harris, Trump è riuscito ad aumentare notevolmente il proprio consenso tra questa fascia di elettori, ottenendo il 46% dei voti rispetto al 36% del 2020, secondo AP VoteCast, un sondaggio nazionale condotto dal National Opinion Research Center prima e durante il giorno delle elezioni.
Trump ha inoltre quasi raddoppiato il suo sostegno tra gli elettori neri, ricevendo il 15% dei voti rispetto all’8% del 2020, e ha migliorato il proprio risultato tra gli ispanici, passando dal 35% al 41%. Tuttavia, questi gruppi hanno rappresentato solo il 3% e l’8% dei voti totali ricevuti da Trump, mentre i giovani hanno costituito il 15% del suo elettorato.
La Harris ha cercato di attrarre i giovani elettori, anche partecipando a un’intervista per il podcast Call Her Daddy, incentrato su tematiche femminili, tra cui relazioni e consigli di vita, ma a quanto pare senza molto successo.
L’ECONOMIA COME PRINCIPALE MOTIVO DI VOTO
Ciò che ha mobilitato in modo trasversale l’elettorato è stata l’economia. I giovani non sono stati risparmiati dagli effetti dell’inflazione e hanno visto il loro reddito diminuire in termini reali da quando l’amministrazione Biden-Harris è entrata in carica.
Secondo AP VoteCast, quasi due elettori su cinque hanno identificato l’economia come la questione più importante per il Paese. La percentuale è stata leggermente più alta negli Stati in bilico come Georgia, Michigan, Pennsylvania e Nevada.
Le preoccupazioni economiche non sono facilmente paragonabili a quelle del 2020, quando gli elettori erano principalmente concentrati sulla pandemia di Covid-19 e sulle restrizioni ad essa associate.
Quest’anno, Trump ha insistito con forza sull’argomento economico, rilanciando costantemente le sue proposte: esenzione fiscale sulle mance, esenzione fiscale sugli straordinari ed esenzione fiscale sulla previdenza sociale. Quest’ultima misura potrebbe non interessare i giovani elettori, ma le prime due sì, considerando che molti lavoratori nel settore dell’ospitalità, che ricevono mance, hanno meno di 30 anni. Trump ha inoltre promesso di ridurre i prezzi al consumo aumentando la produzione di energia.
Le proposte economiche della Harris, come il divieto di rincari eccessivi sui generi alimentari e un contributo di 25 mila dollari per l’anticipo per l’acquisto della casa, non sembrano aver avuto un’attrattiva sufficiente. Con il prezzo mediano delle abitazioni che ha superato i 420 mila dollari (aumento del 24% dall’inizio della presidenza Biden) e un tasso medio di mutuo al 6,7% (rispetto al 2,7% precedente), è probabile che i giovani abbiano percepito una distanza molto più grance rispetto ai 25 mila proposti.
In tutte le fasce d’età, gli elettori hanno valutato Trump come più capace nella gestione dell’economia con un margine compreso tra 4 e 9 punti percentuali.
L’APPROVAZIONE DELLE DONNE E LA QUESTIONE DELL’ABORTO
Trump non ha invece registrato progressi tra gli elettori con un’istruzione universitaria, ottenendo il 41% dei voti sia ora che nel 2020. Anche tra le donne sopra i 45 anni il suo consenso è rimasto invariato al 47%. Ha migliorato di poco il risultato tra le donne suburbane, ottenendo il 41% dei voti rispetto al 40% nel 2020.
Tra le donne di età compresa tra i 18 e i 44 anni, però, Trump ha guadagnato sei punti percentuali, passando dal 37% nel 2020 al 43% in queste elezioni. Questo potrebbe indicare che l’accesso all’aborto, tema centrale della campagna della Harris, non sia stato l’argomento vincente di cui aveva bisogno. Solo l’11% degli elettori ha infatti indicato l’aborto come la questione più importante per il Paese.
I sondaggi post-elettorali sembrano riflettere il fatto che la posizione di Trump, che ha lasciato la regolamentazione dell’aborto ai singoli Stati senza sostenere divieti nazionali, gli abbia giovato nel complesso. Non solo ha guadagnato consensi tra coloro che ritengono che l’aborto debba essere illegale in tutti o nella maggior parte dei casi, ma ha anche migliorato notevolmente il proprio risultato tra chi pensa che l’aborto debba essere legale nella maggior parte dei casi, ottenendo il 49% dei loro voti rispetto al 30% di quattro anni fa, secondo il NEP Exit Poll, condotto da Edison Research. Tra chi pensa che l’aborto debba essere legale in tutti i casi, invece, Trump ha perso otto punti rispetto al 2020.
FORTE SUPPORTO TRA I NUOVI ELETTORI E LE FASCE SOCIALI PIÙ BASSE
Trump ha trionfato tra i nuovi elettori, il 56% dei quali ha votato per lui, rispetto al 32% di quattro anni fa.
Nella classe “media inferiore”, con redditi compresi tra i 30 mila e i 50 mila dollari annui, ha guadagnato 10 punti percentuali. Ma fra quelli che guadagnano tra i 100 mila e i 200 mila dollari annui, ha perso 11 punti.
Tra gli ispanici, Trump ha ottenuto i maggiori miglioramenti tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni, tra quelli di età compresa tra i 45 e i 64 anni e tra gli uomini. In tutti e tre i gruppi, ha registrato un incremento di 19 punti rispetto al 2020.
Tra gli uomini, ha ottenuto la maggioranza assoluta con il 55% dei voti.
Altri dati significativi includono un aumento di 11 punti percentuali tra i padri e tra i veterani, gruppi in cui ha raggiunto rispettivamente il 60% e il 65% dei voti.