Algeria, il governo intensifica i controlli sui prezzi degli alimentari durante il Ramadan

di Agenzia Nova
8 Marzo 2025 20:05 Aggiornato: 8 Marzo 2025 20:05

Le autorità algerine stanno rafforzando i controlli sui prezzi e la qualità dei prodotti alimentari in vista del mese sacro di Ramadan, a seguito di segnalazioni di speculazioni e frodi alimentari.

Durante una visita al salone commerciale «Ramadan au Palais» di Algeri, evento dedicato alla vendita diretta ai consumatori a prezzi calmierati, il ministro del Commercio e della regolazione del Mercato Nazionale, Tayeb Zitouni, ha sottolineato l’importanza di garantire la disponibilità e l’accessibilità dei beni di consumo per la popolazione, mettendo in guardia gli operatori del settore contro qualsiasi tentativo di manipolazione dei prezzi. Secondo il sito web d’informazione Algerie 360, Zitouni ha ribadito la necessità di monitorare da vicino la distribuzione della carne importata. Il ministro ha ispezionato il padiglione dedicato alla vendita di carne rossa importata, chiedendo il rispetto dei margini di profitto stabiliti per legge, per evitare speculazioni sui prezzi.

Intanto, il presidente della Federazione nazionale degli importatori di carne rossa, Sofiane Bahbou, ha dichiarato che il piano di approvvigionamento per il Ramadan è stato avviato con sei mesi di anticipo, in coordinamento con le autorità. Nonostante la diminuzione della produzione globale di carne, che ha portato a un aumento dei costi, l’Algeria ha importato 12 mila tonnellate di carne a gennaio, aumentandole a 18 mila tonnellate a febbraio e 20 mila tonnellate a marzo, con la possibilità di ulteriori incrementi se necessario. Bahbou ha anche evidenziato il contrasto con il passato: negli anni ‘80 e ‘90, l’Algeria esportava carne grazie a un vasto patrimonio zootecnico di circa 40 milioni di capi ovini. Tuttavia, a causa di siccità e malattie, il numero è progressivamente diminuito, costringendo il Paese a una crescente dipendenza dalle importazioni.

L’attenzione delle autorità sulla qualità dei prodotti è stata confermata da un’operazione della Gendarmeria nazionale, che ha portato al sequestro di 115 quintali di carne avariata in un macello clandestino a Bir Mourad Rais, nella capitale Algeri. Secondo un comunicato della Gendarmeria, l’operazione è stata condotta in coordinamento con la sottodirezione della sicurezza alimentare, dopo aver ricevuto informazioni su attività fraudolente legate allo stoccaggio illegale di carne destinata al mercato.

Durante la perquisizione, gli agenti hanno scoperto condizioni igieniche disastrose, con carne in avanzato stato di decomposizione destinata alla vendita al pubblico. L’ispezione ha rivelato abusi nella conservazione della carne locale e importata, con la presenza di teste di manzo, frattaglie e carne rossa contaminata. Le autorità hanno chiuso il macello e avviato procedimenti giudiziari contro il proprietario e gli altri soggetti coinvolti, mentre la carne sequestrata è stata distrutta.

Un altro fenomeno da monitorare è l’impennata dei prezzi delle banane, che hanno raggiunto i 700 dinari al chilogrammo, contro i 140 dinari (1 euro) in Europa. La situazione è stata denunciata dall’Associazione per la protezione dei consumatori (Apoce), che accusa gli importatori e i grossisti di manovre speculative.

Secondo Mustapha Zebdi, presidente dell’Apoce, non esistono ragioni legate ai costi di importazione che giustifichino un simile aumento. «È pura speculazione, i prezzi internazionali non sono aumentati, eppure in Algeria la banana è diventata un prodotto di lusso».

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