Alcol e colesterolo

di Redazione ETI/George Citroner
18 Marzo 2025 18:41 Aggiornato: 18 Marzo 2025 18:41

Smettere di bere alcol fa bene al fegato e alla salute mentale. Tuttavia, una sorprendente ricerca dal Giappone rivela che potrebbe temporaneamente spingere i livelli di colesterolo nella direzione sbagliata, aumentando quello “cattivo” e riducendo quello “buono”.

COME L’ALCOL INFLUENZA I GRASSI NEL SANGUE

Uno studio decennale, pubblicato su JAMA Network Open, ha coinvolto quasi 58 mila persone, mostrando che più si beve prima di smettere, più evidenti risultano le variazioni nei livelli di colesterolo.

Iniziare a consumare alcol si lega a una diminuzione delle lipoproteine a bassa densità (Ldl) e a un aumento delle lipoproteine ad alta densità (Hdl). Al contrario, smettere produce l’effetto opposto. In breve, bere può migliorare il colesterolo, smettere può peggiorarlo.

Ad esempio, chi abbandona tre o più bevande alcoliche al giorno registra un aumento dell’Ldl di circa 6,5 mg/dL e una riduzione dell’Hdl di circa 5,65 mg/dL rispetto a chi continua. «Si tratta di un incremento lieve –  spiega il dottor Guy L. Mintz, direttore della salute cardiovascolare e lipidologia al Sandra Atlas Bass Heart Hospital del North Shore University Hospital – Dipende dai livelli iniziali di Ldl. I risultati sono interessanti, ma non cambiano il mio approccio», precisando che variazioni «modeste» non lo preoccupano.

L’effetto si accentua con consumi più elevati prima della cessazione. Chi smette di bere tre o più drink al giorno vede un balzo dell’Ldl (6,53 mg/dL) ben maggiore rispetto a chi ne consuma meno di 1,5 (1,10 mg/dL). «Mai incoraggerei a bere per abbassare l’Ldl o alzare l’Hdl», sottolinea il dottor Mintz. La ricerca si è basata su autodichiarazioni del consumo, non sempre precise, senza considerare l’alimentazione, un fattore importante nel determinare il livello di grassi nel sangue.

Non è ancora chiaro come l’alcol modifichi il colesterolo. L’Hdl trasporta il colesterolo in eccesso al fegato per eliminarlo, tenendo a bada l’Ldl. Se l’Hdl scende, meno colesterolo viene rimosso, e l’Ldl può aumentare. Studi passati suggeriscono che, bevendo, il fegato trasforma l’alcol in sostanze che stimolano la produzione di grassi, potenzialmente alzando i livelli di quelli nocivi nel sangue.

PIÙ DANNI CHE BENEFICI

L’alcol porta più svantaggi che vantaggi. Può causare ipertensione, aritmie come la fibrillazione atriale e la «sindrome del cuore festivo», legata a consumi improvvisi e abbondanti. «L’uso cronico indebolisce il muscolo cardiaco», spiega il dottor Mintz. A dosi alte, l’alcol e i suoi metaboliti, come l’acetaldeide, risultano tossici per le cellule cardiache. «Porta anche a un aumento di peso – la ‘pancia da birra’ – con conseguenti resistenza all’insulina e pre-diabete, oltre a colpire organi come il fegato».

La moderazione resta cruciale: «Le linee guida di salute pubblica devono insistere sulla moderazione nel consumo di alcol, monitorando attentamente il colesterolo dopo la cessazione per ridurre i rischi cardiovascolari», concludono gli autori dello studio.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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