L’Argentina si libera dalle leggi sugli affitti e i prezzi scendono drasticamente

Di Anders Corr

L’Argentina sta vivendo un momento significativo: una vittoria per il libero mercato.

Il nuovo presidente libertario, ex professore di economia, ha eliminato i tetti di prezzo sugli affitti come parte di una massiccia liberalizzazione dello Stato. Il risultato nel mercato immobiliare è stato – anche se per alcuni può sembrare controintuitivo – un aumento delle disponibilità abitative a canoni più economici.

Allo stesso tempo, il nuovo presidente, Javier Milei, sta diminuendo il tasso d’interesse, tagliando la spesa pubblica e domando l’inflazione. L’inflazione è scesa da oltre il 25 percento mensile di quando Milei ha assunto l’incarico, a circa il 4 percento a maggio, dove è rimasta. Ha ridotto il tasso d’interesse dal 133 al 40 percento nello stesso periodo, il che libererà capitale per ulteriori investimenti, posti di lavoro e nuovi cantieri abitativi.

Nel 2020, il governo precedente ha imposto alcuni dei limiti sugli affitti più severi al mondo. Questi limiti richiedevano contratti di locazione con durata minima di tre anni e imponevano un tetto agli aumenti annuali degli affitti, fissandolo al valore più basso tra la crescita salariale e l’inflazione. Sono stati imposti limiti sui depositi e sulla frequenza con cui gli aumenti degli affitti potevano essere negoziati. Gli affitti dovevano essere denominati in pesos. Questo insieme normativo non ha portato alcun beneficio né per gli affittuari né per i proprietari, data l’elevata inflazione. Un modo in cui proprietari e inquilini si erano precedentemente adattati all’inflazione era infatti attraverso aumenti degli affitti ogni pochi mesi, o tramite la denominazione degli affitti in dollari statunitensi, meno soggetti all’inflazione. Quei raggiri creativi sono finiti nel 2020 per ordine del governo.

La risposta nei successivi anni era prevedibile per un economista di libero mercato come Milei: molti proprietari hanno sfrattato gli inquilini, fermato la manutenzione per costringerli a lasciare o recuperare perdite, e poi hanno ritirato i loro appartamenti dal mercato.

I senzatetto sono aumentati nel contesto della pandemia: entro il 2023 quasi una casa su sette era vuota. I proprietari hanno cercato di vendere le loro proprietà a nuovi acquirenti che potrebbero non avere le competenze o il capitale per mantenerle. I poveri non potevano permettersi facilmente i depositi per acquistare le case che in precedenza affittavano. Altri proprietari hanno trasformato le locazioni in più costosi AirBnB a breve termine, il che ha portato a un aumento del costo degli affitti per i poveri. Con il calo dell’offerta di locazioni regolari, i prezzi per i pochi appartamenti rimasti sono aumentati di un sorprendente 170 percento rispetto all’inflazione nel 2020, l’anno in cui i controlli sugli affitti sono entrati in vigore.

Mentre una piccola percentuale della popolazione ha beneficiato dei controlli sugli affitti nel breve termine, questi sono stati tragici per quasi tutti gli affittuari nel lungo periodo, poiché nel 2018 e nel 2019 gli affitti reali erano effettivamente diminuiti. Si è sviluppato un mercato nero e i prezzi degli affitti regolari sono aumentati a livelli che preannunciavano un’inflazione futura.

E qui entra in scena Milei. Durante i comizi elettorali, aveva impugnato una motosega per simboleggiare ciò che intendeva fare con le inefficaci regolamentazioni del Paese. Quando ha rimosso i controlli sugli affitti, i proprietari e gli inquilini hanno potuto nuovamente negoziare liberamente la durata delle locazioni, il prezzo e la valuta in cui l’affitto era pagato (incluso il dollaro statunitense) e come gli affitti sarebbero stati adeguati nel tempo. Entro sei mesi, gli effetti positivi hanno confermato la teoria economica libertaria di Milei. L’offerta di affitti è schizzata del 170 percento, e i prezzi degli affitti corretti per l’inflazione sono diminuiti del 40 percento. Questo è stato un vantaggio sia per i proprietari che per gli affittuari.

Milei aveva avvisato che alcuni avrebbero provato dolore prima di percepire i benefici delle nuove politiche economiche che chiama «terapia shock». Alcuni hanno dovuto pagare affitti più alti o trasferirsi da appartamenti grandi in posizioni privilegiati che non potevano più permettersi. Alcuni non volevano pagare in dollari quando richiesti. Tutto ciò ha causato piccole proteste che si sono unite ad altre di proporzioni maggiori, relative a molte altre riforme.

Tuttavia, per la maggior parte degli affittuari e per l’economia più ampia, la fine del controllo sugli affitti ha portato benefici. Milei ha anche rimosso le restrizioni sulle importazioni di acciaio e altri materiali da costruzione, il che contribuirà a ridurre i costi di costruzione e favorire un boom edilizio.

Il risultato? Più posti di lavoro, abitazioni e crescita economica. I mercati liberi consentono una più efficiente allocazione degli appartamenti a coloro che ne hanno maggior bisogno e possono permetterseli. Ciò incentiva le persone a lavorare, anche nel settore edile, aumentando l’offerta di abitazioni nelle località più desiderabili e abbassando ulteriormente i prezzi.

La convinzione di Milei nella libertà individuale sta dando i suoi frutti. Ha preso posizione contro l’eccesso autoritario dei precedenti governi argentini, incluse le loro varie forme socialiste e militari. Rappresenta un nuovo approccio più libero in Argentina, che ha sofferto per anni di cattiva gestione economica. La libertà individuale, nel caso della rimozione dei controlli sugli affitti, scioglie ciò che era diventato un mercato locativo sclerotico, per allocare dinamicamente gli appartamenti in modo più efficiente tra tutte le persone, non solo tra i pochi che erano riusciti a beneficiare dei controlli.

Milei ha realizzato tutto questo mentre riduceva i tassi d’interesse e l’inflazione, il che rappresenta una vittoria per la democrazia e per tutti gli argentini.

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times

Anders Corr, ha conseguito una laurea/master in scienze politiche presso la Yale University (2001) e un dottorato in governance presso la Harvard University (2008). È preside di Corr Analytics Inc., editore del Journal of Political Risk, e ha condotto ricerche approfondite in Nord America, Europa e Asia. È autore di «The Concentration of Power» (in uscita nel 2021) e «No Trespassing» e ha curato «Great Powers, Grand Strategies».

Versione in inglese: Argentina Frees Itself From Rent Control

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