La maglietta ‘Believe’ della figlia di Giorgia Meloni in Cina, messaggio voluto o coincidenza?

Nel recente viaggio in Cina della premier Giorgia Meloni, una piccola ma significativa scena non è sfuggita al popolo dei social. Ginevra, la figlia della premier, è stata immortalata durante una visita ufficiale mentre scendeva le scalette dell’aeromobile appena atterrato in Cina, con indosso una maglietta con la scritta ‘Believe’. Questo dettaglio, apparentemente innocuo, ha sollevato interrogativi e suscitato dibattiti sul web sulla possibile intenzionalità dietro questa scelta di abbigliamento.

Il Contesto cinese: Ateismo di Stato

Per comprendere appieno la rilevanza della maglietta ‘Believe’ in questo contesto, è fondamentale considerare la politica religiosa della Cina. Il regime cinese, retto dal Partito Comunista, adotta un atteggiamento rigorosamente ateo e spesso ostile verso le pratiche religiose. Sebbene la Costituzione cinese garantisca formalmente la libertà religiosa, nella pratica, molte attività religiose sono strettamente controllate e regolate dallo Stato. Chiese, moschee e templi devono registrarsi presso le autorità, e le organizzazioni religiose sono soggette a un costante monitoraggio. Solo le organizzazioni riconosciute dal Partito sono ammesse.

Il significato di ‘Believe’

La parola ‘Believe’ [Credere, o l’imperativo ‘credi’, ndr] porta con sé una forte connotazione di fede e spiritualità, concetti che possono essere interpretati come una forma di resistenza simbolica in un contesto dove l’ateismo è la norma imposta. La presenza di questa scritta durante una visita ufficiale in Cina non è passata inosservata ai più attenti, sollevando ipotesi e interrogativi:

screenshot Meloni in Cina
Screenshot da un post social su Facebook da parte di un utente che ha notato il particolare

 

screenshot cina meloni
Un altro screenshot da Facebook, di un utente che si pone anche lui  l’interrogativo

Messaggio Intenzionale o Coincidenza?

Sul web c’è chi vede nella maglietta della figlia di Meloni un messaggio velatamente voluto. Secondo i post degli utenti, potrebbe trattarsi di una sottile critica al regime ateo cinese, un modo per affermare la libertà di pensiero e di religione in un contesto dove queste libertà sono proibite. Se così fosse, sarebbe una mossa audace, sfruttando un’occasione diplomatica per inviare un messaggio di speranza e di fede.
D’altro canto, c’è chi senza fare troppo ‘dietrologia’, ritiene che possa essere una semplice coincidenza. Una maglietta indossata da una bambina non necessariamente riflette una posizione politica o una dichiarazione strategica. Potrebbe trattarsi semplicemente di un capo d’abbigliamento scelto casualmente, senza alcuna intenzionalità nascosta. Ma anche in questo caso, in tale contesto, rimane oggettivamente un fatto perlomeno curioso.

Infatti, a prescindere dal motivo iniziale del far indossare quel capo alla bambinia, la maglietta ‘Believe’ della figlia di Giorgia Meloni durante un visita ufficiale in Cina offre un interessante spunto di riflessione sulle dinamiche tra fede, politica e diplomazia. Che sia stata una mossa strategica o una coincidenza, accende sicuramente un dibattito sul valore dei simboli e sul loro impatto in contesti diversi. In conclusione, il dubbio rimane.

 
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