In risposta alle notizie secondo cui Pechino starebbe mettendo in guardia altri Paesi dal concludere accordi con gli Stati Uniti, la Casa Bianca ha ribadito il ruolo centrale dell’economia americana nel mondo: «I numeri parlano da soli. Molti Paesi hanno contattato gli Stati Uniti per concludere degli accordi», ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, «Tutti sanno di aver bisogno degli Stati Uniti, e tutti vogliono fare affari con noi. E noi punteremo a degli accordi commerciali a favore dei lavoratori americani».
Varie fonti riferiscono che l’amministrazione Trump starebbe trattando con diversi governi stranieri affinché riducano il commercio con Pechino, bloccando le triangolazioni di merci cinesi per impedire alle aziende cinesi di aggirare i dazi di Washington. In risposta, il Pcc averte che qualsiasi intesa tra Paesi che danneggi l’economia cinese scatenerà immediate ritorsioni. Il ministero del Commercio cinese ha praticamente giurato che manterrà l’interesse della Cina (o meglio del regime comunista cinese) al di sopra di qualunque cosa, attraverso delle non meglio precisate contromisure.
Non è certo se il Presidente Trump e Xi Jinping abbiano parlato direttamente di commercio, ma Trump ha confermato il 17 aprile che Pechino ha preso l’impegno di avviare dei negoziati.
La portavoce della Casa Bianca Leavitt ha dichiarato che Trump ritiene che la sua amministrazione stia facendo «ottimi progressi» nel rendere possibile un accordo con la Cina.
Oltre a cercare di riequilibrare il deficit commerciale di miliardi di dollari con la Cina, Trump chiede anche che il regime cinese fermi il traffico di fentanile, evitando di fornire sostanze chimiche ai cartelli messicani che spacciano droga negli Stati Uniti. Il ministro del Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che si aspetta un’attenuazione delle tensioni tra i due Paesi «nell’immediato futuro».