L’India mette dazi del 12% sull’acciaio cinese

di Redazione ETI/Ryan Morgan
22 Aprile 2025 11:30 Aggiornato: 22 Aprile 2025 11:30

L’India ha introdotto il 21 aprile un nuovo dazio del 12% su alcune importazioni di acciaio, in risposta al recente aumento della presenza sul mercato di prodotti cinesi a prezzi stracciati. Il ministero delle Finanze indiano ha annunciato che la misura si applica a cinque categorie di prodotti siderurgici e resterà in vigore per 200 giorni, salvo revoca o modifica entro tale periodo.

La decisione indiana di mettere dei dazi sulle importazioni cinesi appare una reazione da un lato tempestiva, considerata la raffica di dazi che Washington ha appena scaricato su Pechino, dall’altro alquanto tardiva, considerando che la Cina ha intensificato l’esportazione di acciaio a basso costo ormai da alcuni anni.

Secondo un’analisi di gennaio della World Steel Association, la Cina, maggior produttore mondiale, ha prodotto circa 1 miliardo di tonnellate rispetto al totale di 1 miliardo e 880 milioni prodotte in totale nel mondo nel 2024. L’India è seconda con 149 milioni di tonnellate, seguita dal Giappone con 84 milioni e dagli Stati Uniti con 79 milioni e 500 mila.
Il ministro indiano dell’Industria Pesante, H.D. Kumaraswamy, ha accolto con favore i dazi, definendoli una forma di difesa per l’industria siderurgica nazionale: «Io sostengo il dazio del 12% sull’acciaio importato», ha scritto lunedì su X, «protegge i produttori indiani, garantisce una concorrenza equa e rafforza la nostra industria».

Lunedì, il vicepresidente JD Vance è arrivato a Nuova Delhi per incontrare il primo ministro indiano Narendra Modi, cogliendo l’occasione per discutere delle relazioni bilaterali. «Il vicepresidente Vance e il primo ministro Modi hanno celebrato i notevoli passi avanti nei negoziati per un accordo commerciale Usa-India, annunciando ufficialmente i termini per proseguire le discussioni sulle priorità economiche condivise», ha dichiarato l’ufficio di Vance lunedì pomeriggio, al termine della visita alla residenza di Modi. L’ufficio del vicepresidente ha aggiunto che l’accordo in via di definizione offre l’opportunità di potenziare il commercio e creare posti di lavoro «in modo equilibrato e vantaggioso per entrambi». L’ufficio di Modi ha precisato che i due leader hanno discusso di una cooperazione in settori come difesa, tecnologia ed energia.

 

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