Settant’anni fa moriva Albert Einstein

di Mirko fadda
18 Aprile 2025 10:24 Aggiornato: 18 Aprile 2025 22:30

Il 18 aprile 1955 moriva Albert Einstein, uno dei più grandi scienziati della Storia, il cui lavoro ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo.

Nato il 14 marzo 1879 a Ulma, nel Regno di Württemberg (in una Germania ancora divisa in Stati) Einstein è sinonimo di genio, e la sua eredità continua a ispirare scienziati, filosofi e sognatori in tutto il mondo. In questa occasione, ripercorriamo la sua straordinaria vita e i contributi scientifici che cambiano il corso della fisica moderna.

LA FORMAZIONE

Einstein nel 1947. Foto: Wikimedia

Albert Einstein nasce in una famiglia ebrea di classe media. Suo padre, Hermann, è un ingegnere e venditore, mentre sua madre, Pauline, è una musicista. Fin da giovane, il piccolo Albert mostra una curiosità insaziabile per il mondo naturale, anche se la sua ribellione contro l’istruzione rigida delle scuole tedesche lo porta a essere sottovalutato dai suoi insegnanti (che lo definiranno un “ritardato”). Ma qualche mediocre insegnante  non è certo in grado di fermare una delle più grandi menti che l’Umanità abbia mai avuto: a soli 16 anni, Einstein si trasferisce in Svizzera, dove completa gli studi al Politecnico di Zurigo, laureandosi nel 1900 come insegnante di fisica e matematica.

Nonostante le difficoltà iniziali nel trovare un lavoro accademico, Einstein ottiene un impiego presso l’Ufficio Brevetti di Berna. È in questo periodo, tra il 1902 e il 1905, che sviluppa alcune delle sue teorie più rivoluzionarie, lavorando nel tempo libero in quello che diventa l’Annus Mirabilis della fisica.

Nel 1905, a soli 26 anni, Einstein pubblica quattro articoli scientifici che cambiano per sempre la Fisica. Questi lavori, pubblicati sulla rivista Annalen der Physik, affrontano temi fondamentali: l’Effetto Fotoelettrico, in cui Einstein scopre che la luce è composta da pacchetti di energia chiamati “quanti” (in seguito denominati fotoni). Questo lavoro, che getta le basi per la meccanica quantistica, gli varrà il Premio Nobel per la Fisica nel 1921;
il Moto Browniano, che dà una spiegazione matematica del movimento casuale delle particelle in un fluido, confermando l’esistenza degli atomi e delle molecole;
la Relatività Ristretta, che introduce il concetto che le leggi della fisica siano le stesse in tutti i sistemi di riferimento inerziali e che la velocità della luce sia costante, portando l’equazione più famosa della Storia, E=mc², che dimostra l’equivalenza tra massa ed energia.

la Teoria della Relatività, che pone le fondamenta per la sua successiva teoria della relatività generale. Questi articoli non solo sconvolgono il mondo scientifico, ma ridefiniscono il modo in cui comprendiamo lo spazio, il tempo e l’energia.

LA RELATIVITÀ GENERALE E LA FAMA MONDIALE

Nel 1915, Einstein completa la sua teoria della relatività generale, una descrizione rivoluzionaria della gravità come curvatura dello spazio-tempo causata dalla massa e dall’energia. La teoria viene confermata sperimentalmente nel 1919, quando l’astronomo Arthur Eddington osserva la deflessione della luce stellare durante un’eclissi solare, come previsto da Einstein. Questo evento catapulta Einstein alla fama mondiale, trasformandolo in una celebrità. La relatività generale ha implicazioni profonde, dalla comprensione dei buchi neri alla navigazione Gps moderna, che tiene conto delle correzioni relativistiche per funzionare con precisione.

VITA PERSONALE

Oltre ai suoi contributi scientifici, Einstein è un uomo dalle forti convinzioni morali e politiche. Sposato due volte, prima con Mileva Marić, con cui ha tre figli, e poi con sua cugina Elsa Löwenthal, Einstein è noto per il suo spirito umanistico. Pacifista convinto, si oppone alla Prima Guerra Mondiale e, successivamente, al nazismo. Essendo ebreo, è costretto a fuggire dalla Germania nel 1933, stabilendosi negli Stati Uniti, dove accetta una posizione all’Institute for Advanced Study di Princeton.

Negli Stati Uniti, Einstein continua a lavorare alla fisica teorica, ma si dedica anche a cause sociali, come i diritti civili e l’opposizione all’antisemitismo. Sebbene contribuisca indirettamente al Progetto Manhattan, che porta alla bomba atomica, attraverso la sua equazione E=mc², Einstein è profondamente contrario all’uso delle armi nucleari e favorevole al disarmo.

L’EREDITÀ

Einstein muore il 18 aprile 1955 a Princeton, ma il suo impatto sulla scienza e sulla cultura rimane immenso. Le sue teorie aprono la strada a scoperte fondamentali, dalla cosmologia alla fisica delle particelle. La sua immagine, con i capelli arruffati e lo sguardo penetrante, diventa un’icona della genialità umana.

Oggi, mentre ricordiamo il settantesimo anniversario della sua morte, è importante ricordare non solo i suoi successi scientifici, ma anche la sua saggezza concreta: «La vita è come andare in bicicletta: per mantenere l’equilibrio, devi continuare a muoverti».

Consigliati