Trump: Biden Putin e Zelensky responsabili della guerra

di Redazione ETI/Tom Ozimek
15 Aprile 2025 13:45 Aggiornato: 15 Aprile 2025 18:47

Trump ha attribuito la responsabilità della guerra in corso in Ucraina a Biden, Putin e Zelensky e promettendo ancora di porvi fine rapidamente.

Le dichiarazioni di Trump, rilasciate il 14 aprile attraverso un post sui social media e alla stampa, sono arrivate in risposta a un’intervista di Zelensky alla trasmissione 60 Minutes della Cbs. Il presidente ucraino ha contestato le affermazioni di Trump secondo cui l’Ucraina condividerebbe la responsabilità del conflitto, definendola parte di una «realtà distorta».

«Il conflitto tra Russia e Ucraina è la guerra di Biden, non la mia», ha scritto Trump su Truth Social. «Io sono appena arrivato, e per quattro anni durante il mio mandato non ho avuto problemi a impedire che questa guerra scoppiasse. Il Presidente Putin e tutti gli altri mi rispettavano».

Trump ha accusato Biden e Zelensky di aver fatto «un lavoro assolutamente terribile», sostenendo che il conflitto avrebbe potuto essere evitato in «diversi modi». Il Presidente ha inoltre aggiunto che anche Putin ha la sua parte di colpa: «Biden avrebbe potuto fermarlo, e anche Zelensky. Però, Putin non avrebbe mai dovuto iniziare questo conflitto, quindi tutti hanno una responsabilità».

Il Presidente ha dichiarato che la sua amministrazione sta «facendo progressi» nei negoziati per un cessate il fuoco. Il suo inviato per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha incontrato Putin a San Pietroburgo la scorsa settimana per discutere di un accordo di pace mediato dagli Stati Uniti. Sebbene l’Ucraina abbia appoggiato la proposta del cessate il fuoco, la Russia ha posto delle condizioni che hanno di fatto bloccato l’iniziativa. Trump ha esortato Mosca a «muoversi» verso un accordo, sottolineando il devastante costo umano di «una guerra terribile e senza senso».

L’inviato russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, ha dichiarato all’agenzia di stampa statale Tass che la visita di Witkoff potrebbe aprire la strada a un futuro summit tra Trump e Putin, sebbene un cessate il fuoco formale sembri improbabile prima di Pasqua.

Le parole di Trump sono giunte poche ore dopo un attacco missilistico russo sulla città ucraina di Sumy, che ha causato almeno 34 morti, tra cui due bambini, e oltre 100 feriti, secondo le autorità ucraine. L’attacco, ultimo di una serie di recenti raid aerei, ha portato, in risposta, a delle dure condanne da parte di diversi leader internazionali.

I funzionari europei hanno definito il bombardamento di Sumy un’ulteriore prova del disinteresse di Putin per i negoziati di pace. Il ministro degli Esteri finlandese Elina Valtonen ha affermato che l’attacco, avvenuto subito dopo la visita di Witkoff, «dimostra il totale disprezzo della Russia per le trattative di pace». Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha rincarato, sostenendo che Putin non ha alcuna intenzione di accettare un cessate il fuoco.

Nell’intervista a 60 Minutes, Zelensky ha respinto le precedenti affermazioni di Trump secondo cui l’Ucraina potrebbe aver provocato il conflitto, dichiarando: «C’è un aggressore e c’è una vittima. I russi sono l’aggressore, noi siamo la vittima». Ha poi invitato Trump a visitare l’Ucraina per constatare di persona le devastazioni e «procedere con un piano per porre fine alla guerra».

 

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