Colesterolo alle stelle con l’alimentazione vegetale

di Redazione ETI/Sheramy Tsai
8 Aprile 2025 22:59 Aggiornato: 8 Aprile 2025 22:59

Nick Norwitz, con un dottorato di ricerca conseguito a Oxford e prossimo alla conclusione di un secondo dottorato ad Harvard, ha registrato un incremento del 14% del colesterolo Ldl – il cosiddetto colesterolo “cattivo” – dopo aver sostituito la sua dieta chetogenica a base di carne con una variante totalmente vegetale. Simile è stata l’esperienza di Dave Feldman, ricercatore che ha visto i propri livelli di Ldl più che raddoppiare, abbandonando un’alimentazione a base di pizza e dolci per adottare una dieta chetogenica vegana.

Questi risultati mettono in discussione l’idea che una dieta vegetale sia automaticamente associata a un miglior profilo lipidico. Sia Norwitz che Feldman sottolineano l’importanza di un approccio nutrizionale personalizzato, capace di tenere conto della risposta metabolica individuale, della genetica e dello stile di vita.

QUANDO UNA DIETA VEGETALE NON ABBASSA IL COLESTEROLO

Norwitz ha condotto uno studio su sé stesso per esaminare gli effetti di una dieta chetogenica vegana sul proprio organismo. Ha sostituito alimenti di origine animale come manzo, uova e burro con tofu, cavoletti di Bruxelles e olio di sesamo. A differenza delle diete vegane tradizionali, spesso ricche di carboidrati provenienti da legumi e cereali, una dieta cheto vegana impone un apporto minimo di carboidrati per mantenere la chetosi, favorendo così l’utilizzo dei grassi come fonte energetica primaria.

Nonostante il consumo ridotto di grassi totali e saturi, l’assenza di colesterolo e un maggiore apporto di fibre, Norwitz ha registrato un incremento significativo del colesterolo Ldl. Il fenomeno era previsto, in quanto riconducibile al suo profilo metabolico. Norwitz appartiene infatti a un sottogruppo noto come “lean-mass hyper-responders”, individui tendenzialmente magri che reagiscono a una dieta a basso contenuto di carboidrati con un aumento marcato del Ldl. Questi soggetti mostrano solitamente anche alti livelli di colesterolo Hdl – considerato “buono” – e bassi valori di trigliceridi, suggerendo che in tali casi è la ridotta assunzione di carboidrati, piuttosto che i grassi saturi, a determinare l’impennata del Ldl.

Nel caso di Feldman, l’aumento è stato ancora più drastico: da 97 a 215 milligrammi per decilitro in una sola settimana. Dopo aver deliberatamente adottato una dieta americana standard ricca di alimenti ultraprocessati, ha registrato una diminuzione del colesterolo Ldl. Il passaggio alla dieta cheto vegana ha poi determinato un aumento previsto, confermando la sua teoria del “modello energetico lipidico”, secondo cui il livello di colesterolo dipende dal fabbisogno energetico e dalla mobilizzazione dei grassi.

Entrambi i ricercatori attribuiscono l’aumento del Ldl a variazioni metaboliche: Norwitz lo ha collegato alla restrizione calorica e alla conseguente perdita di peso; Feldman all’eliminazione dei carboidrati, notando come questi ultimi – indipendentemente dalla fonte, sana o meno – tendano a mantenere stabili i livelli di colesterolo.

RIPENSARE AL COLESTEROLO E AI DOGMI ALIMENTARI

Le esperienze di Norwitz e Feldman offrono spunti per riconsiderare la presunta universalità dei benefici delle diete vegetali sulla salute cardiovascolare. Pur riconoscendo che, in media, diete vegetariane e vegane riducono l’Ldl e altri marker di rischio, come confermato da una revisione pubblicata nel 2023 sull’European Heart Journal, i loro casi mettono in evidenza quanto la risposta individuale possa deviare dalla norma.

Secondo Norwitz, le attuali linee guida alimentari mancano tendono a proporre raccomandazioni generalizzate, senza tenere conto della complessità biologica del singolo. «Alle persone vengono propinate frasi fatte, idee che non hanno profondità», ha dichiarato.

Anche il cardiologo preventivo Bret Scher, direttore di Metabolic Mind, ha messo in dubbio l’efficacia di un approccio alimentare standardizzato. «L’idea che esistano cibi “buoni” e “cattivi” per tutti è fuorviante, bisogna considerare le differenze individuali nella risposta agli alimenti». I dogmi nutrizionali semplificano eccessivamente la realtà, soprattutto nel contesto delle terapie a basso contenuto di carboidrati, ignorando i profondi cambiamenti metabolici che queste comportano.

Le osservazioni dei due ricercatori mettono in discussione anche l’affidabilità del Ldl come unico indicatore della salute cardiovascolare. Feldman ha ribadito che, pur in presenza di un aumento di Ldl, altri marker clinici possono migliorare sensibilmente in seguito a un’alimentazione povera di carboidrati. «La salute non è un semplice numero. Bisogna guardare il quadro complessivo per valutare l’impatto di una dieta».

PORTARE LA SCIENZA AL PUBBLICO

Attraverso i social media, Norwitz e Feldman cercano di portare l’attenzione pubblica su questioni scientifiche spesso trascurate, sfidando le teorie dominanti nel campo della nutrizione. Condividendo online i propri esperimenti, promuovono un confronto critico che mira a stimolare l’interesse verso studi più approfonditi.

Secondo Norwitz, questo approccio contribuisce a porre domande più mirate. «Non si tratta di avere tutte le risposte, ma di porre domande migliori e invogliare le persone a pensare criticamente alla propria salute».

UN NUOVO CAPITOLO PER LA SALUTE PERSONALIZZATA

L’obiettivo di Norwitz e Feldman è promuovere un paradigma in cui le persone partecipino attivamente alla comprensione del proprio stato di salute, andando oltre i consigli generalisti. Attraverso il monitoraggio dei propri dati – dai livelli di colesterolo alle risposte individuali alle diverse diete – è possibile avvicinarsi a un’alimentazione davvero su misura.

«I nostri esperimenti non significano che tutti avranno gli stessi risultati  — conclude Norwitz — ma spingono a chiedersi: “Cosa è sano per me?”».

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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