Dolcificanti artificiali e problemi cardiaci

di Redazione ETI/George Citroner
21 Marzo 2025 12:41 Aggiornato: 21 Marzo 2025 12:41

Nel cuore esistono recettori del “sapore dolce” che reagiscono a dolcificanti come l’aspartame. Una nuova scoperta che potrebbe finalmente svelare perché le bevande dolcificate sono da tempo associate a problemi cardiaci.

I risultati, presentati al 69° incontro annuale della Biophysical Society a Los Angeles, provengono da una ricerca della Loyola University. Lo studio ha rivelato che questi recettori, simili a quelli della lingua, influenzano direttamente la contrazione del muscolo cardiaco quando esposti a sostanze dolci.

RECETTORI DEL GUSTO E FUNZIONE CARDIACA

Tradizionalmente associati al gusto, i recettori del sapore si trovano anche nello stomaco, nell’intestino, nel pancreas e nelle vie respiratorie. Per la prima volta, lo studio ha rilevato la presenza dei recettori TAS1R2 e TAS1R3 sulle cellule del muscolo cardiaco.

L’aspartame, attivando questi recettori, ha provocato un aumento della contrazione nelle cellule cardiache di uomo e topo, migliorando anche la gestione del calcio, elemento essenziale per il battito. La regolazione del calcio permette alle cellule cardiache di contrarsi e rilassarsi correttamente, mentre anomalie in questo processo possono favorire disturbi cardiaci.

«Dopo un pasto, frequenza cardiaca e pressione sanguigna aumentano – spiega Micah Yoder, dottorando presso la Loyola University di Chicago – Si riteneva fosse un segnale neurale. Ora si ipotizza un effetto diretto: il picco di zuccheri nel sangue si lega ai recettori dolci nel cuore, influenzando il battito».

DOLCIFICANTI ARTIFICIALI E INSUFFICIENZA CARDIACA

I recettori del sapore dolce risultano più numerosi nei cuori di pazienti con insufficienza cardiaca, suggerendo un possibile nesso con la malattia. La loro attivazione da parte dell’aspartame altera il comportamento delle cellule cardiache, modificando la gestione del calcio e la contrazione. In caso di insufficienza cardiaca, il cuore tende a utilizzare il glucosio per produrre energia più rapidamente in condizioni di scarsità di ossigeno. Questo meccanismo potrebbe spiegare il legame tra un consumo eccessivo di bevande dolcificate e aritmie.

I recettori rispondono in modo specifico all’aspartame e una loro sovrastimolazione può generare comportamenti simili ad aritmie, alterando la segnalazione elettrica del cuore. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per comprendere gli effetti a lungo termine di questa stimolazione e valutare possibili strategie per rafforzare il cuore nei pazienti con insufficienza cardiaca.

IL PARERE DEGLI ESPERTI

Secondo Raj Dasgupta, professore di medicina clinica alla University of California, Riverside School of Medicine, la ricerca evidenzia un possibile legame tra dolcificanti artificiali e rischi cardiovascolari come aritmie e insufficienza cardiaca. «I meccanismi esatti restano incerti e richiedono ulteriori studi. Chi soffre di problemi cardiaci potrebbe valutare di ridurre l’assunzione di dolcificanti in attesa di risposte più chiare».

Stephanie Schiff, dietista dell’Huntington Hospital di New York, sottolinea la mancanza di prove a favore di un effetto benefico degli zuccheri o dei dolcificanti artificiali sulla salute cardiaca. Cita una ricerca del 2022 pubblicata sul British Medical Journal, che associa i dolcificanti a un aumento del rischio di malattie cardiache e ictus. «L’aspartame potrebbe stimolare i recettori cardiaci, provocando battiti più intensi e irregolari, soprattutto nei pazienti con insufficienza cardiaca». Comprendere meglio il ruolo dei recettori del sapore dolce nel cuore potrebbe in futuro aiutare a controllare il battito cardiaco o a trattare l’insufficienza cardiaca. «Per ora, però, sarebbe opportuno limitarne il consumo», conclude la dietista.

Il professor Dasgupta aggiunge che, sebbene i dolcificanti artificiali siano stati a lungo considerati sicuri, diversi studi li collegano a obesità, ipertensione e sindrome metabolica. «Questa ricerca, come altre precedenti, solleva interrogativi sugli effetti a lungo termine dei dolcificanti, soprattutto per chi ha problemi cardiaci. Servono più dati, ma le domande poste sono importanti».

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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