Confragricoltura: addio al “Green Deal”

di Agenzia Nova
18 Marzo 2025 10:12 Aggiornato: 18 Marzo 2025 15:13

«La visita del Commissario Ue all’Agricoltura Christophe Hansen a Roma il prossimo 25 marzo, in occasione del 68mo anniversario dei Trattati di Roma e dell’iniziativa Agricoltura è promossa dal Masaf, assume un significato che va oltre l’appuntamento istituzionale. La scelta di questa data sottolinea il ruolo centrale che l’Europa deve tornare ad avere nel garantire una politica agricola capace di valorizzare e tutelare il settore, accompagnandolo verso nuove sfide e opportunità».

Queste le parole del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sul Sole 24 Ore. Giansanti sottolinea come il quadro geopolitico internazionale imponga all’Unione Europea un approccio più pragmatico e meno idealista alle questioni economiche, ambientali e sociali. Il settore primario sta già vivendo un cambio di passo, per essere più attraente, competitivo, resiliente ed equo.

La strategia delineata dal Commissario Hansen con il documento Vision for Agriculture and Food traccia le priorità del comparto per il prossimo decennio, puntando su innovazione, sostenibilità e competitività. «Finalmente si parla di redditività per gli agricoltori, di una più efficace gestione delle risorse naturali e di misure concrete per garantire che i produttori non siano costretti a vendere sotto i costi di produzione. Importante anche l’annuncio della revisione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali e delle nuove misure per garantire reciprocità negli standard di produzione tra Ue e Paesi terzi» evidenzia il presidente di Confagricoltura.

Un altro punto chiave riguarda il superamento della stagione del Green Deal, così come concepita nella precedente Commissione, a favore di un approccio più equilibrato, basato su evidenze scientifiche e sulla valorizzazione delle aree rurali. Resta centrale la sostenibilità, ma con maggiore attenzione alla redditività, alla semplificazione burocratica e alla competitività delle imprese. Sul piano delle risorse, il presidente ribadisce la necessità di un impegno finanziario adeguato: «La riforma della Pac non può prescindere da finanziamenti solidi a livello europeo. Siamo contrari a un unico fondo nazionale per la Pca e le politiche di coesione e chiediamo un impegno economico chiaro e strutturato su scala unionale».

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