Il 16 marzo del 1978 «un commando armato delle Brigate rosse rapì il presidente Aldo Moro e uccise i componenti della sua scorta: Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi. Con quell’azione, 47 anni fa, la violenza del terrorismo rosso arrivò a colpire il cuore dello Stato, segnando la storia del nostro Paese. Ma quel giorno ha spinto anche l’Italia a ritrovare un senso profondo di unità, a raccogliersi intorno alla difesa delle istituzioni democratiche per contrastare il terrorismo e la furia ideologica brigatista. Quella battaglia è costata la perdita di troppe vite. Tanti servitori dello Stato hanno sacrificato tutto per il nostro Paese». È quanto dichiara la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli.
Ronzulli aggiunge: «Oggi, insieme a Moro e agli uomini della sua scorta, ricordiamo e onoriamo ciascuno di loro. E ringraziamo tutti coloro che sono sul campo, in Italia e all’estero, per combattere il terrorismo che ancora oggi è una minaccia viva e costante, perché abbassare la guardia significherebbe tradire la memoria degli eroi che sono caduti per difendere la sicurezza di tutti noi e dell’Italia intera».