Ammiraglio Cavo Dragone: obiettivo Ue missioni e operazioni interoperabili

di Agenzia Nova
15 Marzo 2025 11:22 Aggiornato: 15 Marzo 2025 14:22

Ad oggi «non è corretto parlare di un esercito europeo, ma di forze che vengono messe a disposizione di un’organizzazione da parte degli Stati membri per specifiche attività e periodi di tempo limitati».

Lo sottolinea il presidente del Comitato militare della Nato, Giuseppe Cavo Dragone, in un’intervista al quotidiano Il Messaggero. «Quindi più che di esercito comune europeo, io parlerei di missioni e operazioni europee che devono avere come comune denominatore delle forze interoperabili e intercambiabili» spiega Cavo Dragone.

Per quanto riguarda le differenze tra gli Stati Ue in termini di tecnologie e difesa, «le differenze sono ancora significative in relazione alla tipologia di sistemi e armi a disposizione – aggiunge Cavo Dragone -. La spinta tecnologica è molto forte e certi Paesi sono stati in grado di acquisire capacità di primo livello, mentre altri hanno continuato ad operare con sistemi tradizionali». Le differenze maggiori riguardano «difesa aerea, missilistica e balistica, capacità di attacco di precisione a lunga gittata, scorte di munizioni e parti di rispetto». Inoltre, «dobbiamo migliorare la mobilità militare e la resilienza delle infrastrutture critiche, comprese quelle informatiche» conclude ancora Cavo Dragone.

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