L’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, è «il braccio armato dell’industria della difesa italiana». Lo ha scritto il quotidiano Le Monde, spiegando che Cingolani ha reso Leonardo un’azienda «indispensabile all’interno del complesso militare-industriale in Europa moltiplicando le alleanze e i progetti».
L’amministratore delegato viene descritto come un «ultratecnofilo» che «non nasconde i suoi dubbi sulla classe politica europea». «In Francia, in Germania, in Italia, abbiamo come gruppo dell’industria della difesa un importante dovere sociale» ha detto Cingolani a Le Monde. «I governi sono di sensibilità diverse e faticano a coordinarsi. Se troviamo degli accordi tra di noi» per poi «mostrare i vantaggi agli Stati, indicheremo la via», ha aggiunto l’amministratore delegato. Cingolani, che si definisce un «europeo convinto», afferma che «il sussulto europeo non ha ancora avuto luogo perché non ci sono ancora morti tra di noi come avvenuto durante la pandemia». «C’è un passo cognitivo da compiere», ha aggiunto il dirigente. In merito ai rapporti tra Sati Unit ed Europa, Cingolani afferma che bisogna mostrare a Washington «che investiamo, che siamo robusti e affidabili».