Starmer ribadisce il sostegno a Zelensky

di Redazione ETI/Jacob Burg
3 Marzo 2025 9:13 Aggiornato: 3 Marzo 2025 9:13

Il 2 marzo il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato che l’Europa deve continuare a fornire finanziamenti all’Ucraina per sostenere la sua posizione durante i negoziati di pace, impegnandosi inoltre a destinare circa 2 miliardi di dollari in finanziamenti all’export per fornire all’Ucraina 5 mila missili per la difesa aerea.

Starmer ha ospitato un vertice sulla sicurezza a Londra il 2 marzo con altri leader europei e mondiali, mentre Regno Unito, Francia e Ucraina lavorano a un piano di cessate il fuoco da presentare agli Stati Uniti come tentativo di porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.

Ha sottolineato che, nonostante l’interruzione dei colloqui alla Casa Bianca il 28 febbraio, gli Stati Uniti rimangono un alleato importante per il Regno Unito: «Gli Stati Uniti sono stati un alleato affidabile del Regno Unito per molti decenni e continuano a esserlo. Non esistono due Paesi così strettamente allineati come i nostri». Il primo ministro ha affermato di essere al lavoro su un piano di pace per l’Ucraina che possa ottenere il sostegno degli Stati Uniti, avvertendo che l’Europa deve assumersi la responsabilità principale della propria difesa.

Il vertice del 2 marzo di Starmer si contrappone all’incontro del presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca del 28 febbraio. Starmer ha affermato di lavorare per ripristinare i colloqui di pace, e di considerare l’interruzione del 28 febbraio come un’opportunità per ristabilire il dialogo con Trump, Zelensky e il presidente francese Emmanuel Macron, piuttosto che «aumentare la retorica». «Abbiamo ora concordato che il Regno Unito, insieme alla Francia e possibilmente ad altri, lavorerà con l’Ucraina a un piano per fermare i combattimenti, e poi discuteremo quel piano con gli Stati Uniti» ha detto Starmer alla Bbc, aggiungendo che sia lui che Macron hanno parlato con Trump dopo l’incontro di quest’ultimo con Zelensky.

Al vertice, i leader europei hanno discusso il rafforzamento della difesa del continente a sostegno dell’Ucraina, compresa la possibilità di creare una forza militare europea da inviare nel paese dilaniato dalla guerra per garantire il cessate il fuoco. Starmer ha suggerito che tale forza potrebbe essere composta da una «coalizione di volenterosi». Pur dichiarando di non fidarsi del presidente russo Vladimir Putin, Starmer ha detto di fidarsi di Trump: «Credo a Donald Trump quando dice di volere una pace duratura? La risposta è sì»..

Ha aggiunto che «intensi colloqui» per ottenere una garanzia di sicurezza dagli Stati Uniti rappresentano uno dei tre elementi fondamentali per una pace duratura: «Se si deve raggiungere un accordo, se si devono fermare i combattimenti, allora quell’accordo deve essere difeso, perché il peggior scenario possibile sarebbe una pausa temporanea, seguita da una nuova offensiva di Putin; è già accaduto in passato. Ritengo che sia un rischio reale ed è per questo che dobbiamo garantire che, se ci sarà un accordo, sia duraturo e non una semplice tregua momentanea».

Il vertice, tenutosi a Lancaster House, una residenza di 200 anni vicino a Buckingham Palace, ha visto la partecipazione di leader di Francia, Germania, Danimarca, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna, Canada, Finlandia, Svezia, Repubblica Ceca e Romania. Tra i partecipanti figurano il ministro degli Esteri turco, il segretario generale della Nato e i presidenti della Commissione europea e del Consiglio europeo.

Starmer ha inoltre promesso di aumentare la spesa militare fino al 2,5% del prodotto interno lordo (Pil) entro il 2027,  come il primo ministro ceco Petr Fiala ha dichiarato che i paesi europei devono aumentare la spesa militare almeno al 3% del Pil, poiché il continente sta affrontando una prova storica nella sua difesa.

Anche Macron, chiamando all’unità i vicini europei, ha sostenuto un incremento della spesa per la difesa, aggiungendo che è legittimo per gli Stati Uniti spostare il proprio focus militare sulla Cina e sull’Asia: «Avremmo dovuto svegliarci prima. Da anni dico che abbiamo bisogno di un’Europa più sovrana, più unita, più indipendente».

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