Nuovo studio rivela che anche brevi momenti di attività fisica quotidiana, come salire le scale o dedicarsi al giardinaggio, possono attivare istantaneamente il cervello, rendendolo più reattivo e pronto all’azione. Gli adulti di mezza età che si muovono di più pensano più velocemente, come se avessero quattro anni in meno.
MUOVERSI FA BENE (ANCHE) AL CERVELLO
Con l’avanzare dell’età, la velocità di elaborazione cognitiva, ovvero il ritmo con cui il cervello lavora, tende naturalmente a diminuire. Questo rallentamento è considerato una caratteristica normale dell’invecchiamento.
Tuttavia, una ricerca pubblicata nell’ottobre scorso sulla rivista Annals of Behavioral Medicine suggerisce che l’attività fisica quotidiana possa apportare benefici immediati alla salute del cervello, migliorando in particolare la velocità di elaborazione cognitiva nelle persone di mezza età. Gli studiosi della Penn State University hanno scoperto che qualsiasi tipo di movimento, dalle attività domestiche a esercizi più intensi come la corsa, può fornire benefici cognitivi immediati. I partecipanti che eseguono regolarmente attività hanno dimostrato tempi di elaborazione mentale paragonabili a quelli di una persona più giovane di quattro anni.
«Non è necessario andare in palestra per sperimentare tutti i benefici dell’attività fisica. Ogni movimento conta. Anche le attività quotidiane contribuiscono all’accumulo di attività fisica, favorendo uno stile di vita sano e potenzialmente influenzando direttamente la salute cognitiva», spiega Jonathan Hakun, professore di neurologia e psicologia presso l’Università statale della Pennsylvania e coautore dello studio.
BENEFICI COGNITIVI IMMEDIATI
Per analizzare gli effetti a breve termine dell’attività fisica sulla salute del cervello, il team di ricerca ha utilizzato una metodologia chiamata ecological momentary assessment, che permette di raccogliere dati sui comportamenti delle persone nel proprio ambiente naturale. Lo studio ha coinvolto 204 partecipanti di età compresa tra i 40 e i 65 anni, residenti nel Bronx, New York, e senza una storia di deficit cognitivi. Il campione era composto per quasi il 50% da persone di origine afroamericana e per il 34% da ispanici.
I partecipanti hanno registrato le loro attività sei volte al giorno per nove giorni, completando test cognitivi dopo aver riportato i livelli di movimento fisico. Dall’analisi dei dati è emerso che l’attività fisica svolta nelle 3,5 ore precedenti al test migliorava la velocità di elaborazione mentale. Sebbene la memoria di lavoro non mostrasse miglioramenti significativi, i tempi di risposta nei test di memoria risultavano più rapidi. Inoltre, chi ha praticato attività fisica con maggiore frequenza ha ottenuto benefici cognitivi più marcati.
I risultati dello studio sono chiari: chi è più attivo ottiene benefici cognitivi maggiori rispetto a chi si muove meno. Mantenere un’abitudine regolare all’attività fisica favorisce la salute del cervello, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio come la frequenza, la durata e il tipo di movimento influiscano sulle capacità cognitive.
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