Schermi e miopia, seri rischi per i bambini

di Redazione ETI/George Citroner
1 Marzo 2025 16:10 Aggiornato: 1 Marzo 2025 16:10

Trascorrere anche solo un’ora al giorno davanti a uno schermo potrebbe avere conseguenze significative sulla vista dei bambini, aumentando il rischio di sviluppare miopia. Un recente studio ha infatti rilevato che ogni ora aggiuntiva di esposizione agli schermi, oltre la prima ora giornaliera, incrementa del 21% la probabilità di sviluppare questo disturbo visivo. L’analisi, basata su 45 studi e oltre 335 mila partecipanti, ha rivelato una correlazione complessa tra il tempo trascorso davanti agli schermi e l’incidenza della miopia.

Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open, ha preso in considerazione diverse tipologie di dispositivi digitali, tra cui smartphone, tablet, console di gioco, computer e televisori. «I bambini adottano dispositivi intelligenti in età sempre più precoce e trascorrono più tempo davanti agli schermi digitali, è urgente comprendere meglio l’associazione tra il tempo di esposizione e la miopia», spiegano i ricercatori.

Negli Stati Uniti, la miopia interessa circa il 42% della popolazione. Tra i bambini, la prevalenza raggiunge il 41% nelle aree urbane e il 16% in quelle rurali. I risultati suggeriscono che limitare il tempo trascorso davanti agli schermi a meno di un’ora al giorno potrebbe ridurre il rischio di sviluppare miopia.

STUDI PRECEDENTI E NUOVE SCOPERTE

Una precedente meta-analisi, che ha combinato i dati di 11 studi con un totale di 934 partecipanti, mostra un legame significativo tra il tempo trascorso su dispositivi intelligenti (smartphone e tablet) e la miopia. In particolare, è stato osservato un aumento del 26% della probabilità di sviluppare questa condizione.

Tuttavia, un altra meta analisi evidenzia che quando il tempo di esposizione agli schermi viene combinato con l’uso del computer, la probabilità di contrarre la miopia aumenta del 77%, mentre il singolo uso dello smartphone non sembra influenzarla in modo significativo. Gli autori del nuovo studio hanno evidenziato la necessità di ulteriori ricerche per determinare una soglia di sicurezza nell’esposizione ai dispositivi digitali.

PERCHÈ IL RISCHIO AUMENTA E COME RIDURLO

La miopia si sviluppa quando l’occhio si allunga dalla parte anteriore a quella posteriore, facendo sì che la luce si focalizzi davanti alla retina anziché direttamente su di essa. Questo fenomeno rende sfocati gli oggetti distanti. Potrebbe sembrare controintuitivo, ma concentrarsi su oggetti vicini per periodi prolungati potrebbe mettere sotto stress il sistema di messa a fuoco dell’occhio, influenzandone la forma e favorendo l’allungamento.

Questa condizione si verifica quando si guarda qualcosa a meno di 55 cm dal viso. Guardare uno schermo comporta una messa a fuoco costante a una distanza ravvicinata, impedendo all’occhio di alternare il fuoco tra oggetti vicini e lontani come avviene in un ambiente naturale. Questo sforzo prolungato può affaticare i muscoli oculari responsabili della messa a fuoco e contribuire alla miopia. Questo stress inoltre potrebbe impedire all’occhio di rilassarsi completamente quando si guarda un oggetto distante, influenzandone la crescita nel tempo.

Gli studi dimostrano come i bambini che trascorrono più tempo all’aperto hanno un rischio inferiore di sviluppare miopia. L’esposizione alla luce naturale e la possibilità di focalizzarsi su oggetti a distanze variabili, come avviene all’esterno, possono aiutare a prevenire questa condizione.

Sono consigliabili almeno due ore al giorno di attività all’aria aperta per bambini e adulti. Inoltre, ridurre il lavoro da vicino e fare pause frequenti sono aspetti fondamentali per la prevenzione. Per alleviare lo sforzo visivo, si può seguire la regola del “20-20-6”: ogni 20 minuti di utilizzo di uno schermo, fare una pausa di 20 secondi guardando qualcosa ad almeno 6 metri di distanza.

Le informazioni e le opinioni contenute in questo articolo non costituiscono parere medico. Si consiglia di confrontarsi sul tema col proprio medico curante e/o con specialisti qualificati.

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