Come sarà la Germania della coalizione nero-rossa

di Patrick Langendorf/The Epoch Times Germania
27 Febbraio 2025 16:21 Aggiornato: 27 Febbraio 2025 16:21

Anche se i politici della Spd continuano a sottolineare che una coalizione nero-rossa non è scontata, ci sono poche alternative a questo modello di coalizione, poiché la Cdu esclude da mesi qualsiasi alleanza con l’AfD.

Epoch Times ha confrontato i programmi elettorali della Cdu e della Spd e mostra a cosa devono prepararsi i cittadini in caso di un’alleanza nero-rossa. Nell’analisi sono stati considerati i punti che compaiono come richieste di entrambe le formazioni nei rispettivi programmi di partito. Si presume, dunque, che questi temi saranno sicuramente parte di un accordo di coalizione. Sono considerati possibili, invece, quei punti che sono stati inclusi nel programma di un partito e ai quali l’altro partito non si è finora opposto.

LA RIFORMA DELL’IMPOSTA SUL REDDITO SEMBRA CERTA

È sicuro che la Cdu e la Spd riformeranno l’imposta sul reddito. Come riportato da Focus prima delle elezioni nel suo “Finanz-Check zur Bundestagswahl”, la Spd intende innalzare la soglia dell’aliquota massima dell’imposta sul reddito dagli attuali 66.760 euro a 93.000 euro. Inoltre, l’aliquota massima dovrebbe passare dal 42% al 45%. A partire da un reddito di 210.000 euro, la Spd vuole generare maggiori entrate attraverso la “tassa sui ricchi”, portando l’aliquota al 47%.

La Cdu, invece, vorrebbe fissare la soglia a 80.000 euro e mantenere l’aliquota al 42%. Le due parti dovranno quindi concordare a partire da quale livello di reddito annuo debba applicarsi la nuova aliquota massima. Resta da vedere se la Cdu accetterà l’introduzione della “tassa sui ricchi”.

Non è chiaro cosa accadrà alle detrazioni fiscali per i figli. Questa agevolazione si compone di due elementi: la detrazione per il “minimo vitale” del bambino e la detrazione per le spese di assistenza, educazione e formazione (Bea). Per il 2025, la detrazione per il minimo vitale è di 6.672 euro per figlio, mentre la detrazione Bea è di 2.928 euro per figlio. Complessivamente, il totale ammonta a 9.600 euro per figlio all’anno. Per i genitori con dichiarazione congiunta, ciascun genitore ha diritto alla metà di questo importo, ovvero 4.800 euro.

La Cdu vuole aumentare progressivamente la detrazione per i figli fino a raggiungere il livello della soglia di esenzione fiscale di base, che attualmente è di 12.096 euro per i singoli e di 24.696 euro per le coppie con dichiarazione congiunta. La Spd, nel suo programma elettorale, non ha preso posizione su questo tema.

L’ENERGIA DOVREBBE DIVENTARE PIÙ ECONOMICA GRAZIE A TASSE PIÙ BASSE

Cdu e Spd concordano anche sulla necessità di ridurre i prezzi dell’energia in Germania. Entrambe le parti individuano nella tassa sull’energia un punto di intervento. La Spd è stata più specifica nel suo programma e punta al livello minimo imposto dall’Ue di 0,1 centesimi per kilowattora (kWh).

La Cdu, invece, si limita a menzionare una riduzione della tassa sull’energia, senza specificare una cifra. Anche per quanto riguarda le tariffe di rete, la Cdu rimane vaga, mentre la Spd propone un tetto massimo di 3 centesimi per kWh. Le famiglie con un consumo annuo di 5.000 kWh risparmierebbero più di 500 euro all’anno con il piano della Spd.

RIFORMA DELL’IMPOSTA DI SUCCESSIONE

Cdu e Spd concordano sulla necessità di riformare l’imposta di successione. I livelli di esenzione, rimasti invariati per lungo tempo, dovrebbero essere aumentati. Tuttavia, né l’Cdu né la Spd forniscono dettagli specifici nei rispettivi programmi elettorali.

Sui dettagli, però, le divergenze emergono chiaramente. La Spd vuole tassare in modo più gravoso le grandi eredità, comprese le proprietà aziendali. La Cdu, invece, intende ridurre l’imposta per chi eredita una casa, a condizione che la ristrutturi con interventi di efficientamento energetico. Ciò significa che i costi per misure come isolamento termico, nuove finestre o un impianto di riscaldamento moderno potrebbero essere detratti dalle tasse.

PENSIONI ED ETÀ PENSIONABILE INVARIATE

Cdu e Spd si sono chiaramente opposte a un nuovo aumento dell’età pensionabile. Resta quindi confermato l’aumento graduale fino a 67 anni entro il 2031. Anche il livello delle pensioni sarà garantito, così come rimarrà la pensione a 63 anni per i lavoratori con una lunga carriera contributiva.

Tuttavia, ciò comporta un crescente onere finanziario per il sistema pensionistico. Il nodo da sciogliere sarà quindi il finanziamento. la Cdu propone una “pensione attiva”, che consentirebbe ai pensionati che continuano a lavorare di guadagnare fino a 2.000 euro esentasse. Inoltre, prevede un “modello di pensione anticipata”, in cui ai bambini di età compresa tra 6 e 18 anni verrebbero versati 10 euro al mese in un fondo pensione, che verrebbe poi erogato esentasse in età adulta.

La Spd, invece, intende incentivare i pensionati a rimanere nel mondo del lavoro, prevedendo che i contributi versati dai datori di lavoro per la previdenza sociale e l’assicurazione contro la disoccupazione vengano corrisposti direttamente ai lavoratori come salario netto aggiuntivo.

LA RIFORMA DEL TETTO DEL DEBITO PUBBLICO

La Spd sostiene una riforma del tetto del debito per concedere al governo federale un maggiore margine di investimento. Fino a ieri, Friedrich Merz sembrava disposto ad allentarlo almeno in parte attraverso una sessione straordinaria del Bundestag uscente. Oggi però Merz ha fatto marcia indietro: «nel prossimo futuro è escluso che riformeremo il tetto al debito».

MENO TASSE PER LE IMPRESE

La Cdu intende ridurre l’aliquota dell’imposta sulle società, attualmente vicina al 30%, portandola al 25%. Anche la Spd è favorevole a sgravi fiscali mirati per le imprese. Nel suo programma per le elezioni federali del 2025, propone l’introduzione di un’aliquota minima comune del 15% in tutta la Cdu Europea per contrastare la concorrenza fiscale dannosa e promuovere l’equità fiscale. Un accordo su questo punto appare possibile.

PROMOZIONE DELL’EDILIZIA POPOLARE

Nella scorsa legislatura, la Spd aveva pianificato la costruzione di 100.000 nuove case popolari all’anno, ma non è riuscita a realizzare questo obiettivo. Il programma attuale non fissa più un numero preciso, ma promette comunque incentivi per l’edilizia popolare. La Cdu si dichiara a favore di un solido sostegno al settore, ma la realizzazione dipenderà dalle risorse disponibili. Poiché la Spd vuole finanziare questi investimenti attraverso prestiti, mentre la Cdu si oppone a nuovo debito. Vedremo se riusciranno a trovare un compromesso.

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