Il Movimento difesa del cittadino esprime la propria forte contrarietà alla proposta di reintrodurre la pubblicità del gioco d’azzardo nel mondo del calcio italiano. Una scelta – si legge in una nota – priva di logica e altamente dannosa, che rischia di incentivare comportamenti patologici e compromettere la stabilità economica di migliaia di famiglie. Il decreto Dignità (dl n. 87/2018, convertito in legge n. 96/2018) ha introdotto un divieto assoluto di pubblicità per il gioco d’azzardo, riconoscendo i rischi devastanti che questa promozione comporta, soprattutto per le fasce più vulnerabili. Pensare oggi di abrogare tale divieto nell’ambito delle prospettive di riforma del calcio italiano all’esame del Senato è un’operazione irresponsabile. Il calcio, già in difficoltà economiche, non può trovare sostegno nei proventi di un settore che distrugge famiglie e compromette la stabilità sociale.
Mdc chiede al governo e al Parlamento di respingere con fermezza questa proposta, mantenendo il divieto introdotto dal Decreto Dignità e rafforzando le misure di prevenzione e tutela per le famiglie italiane. Giocare è una passione, non una dipendenza. Non si speculi sulla fragilità delle persone per finanziare il calcio.
Nel 2024 la raccolta totale del gioco d’azzardo in Italia ha raggiunto i 160 miliardi di euro, superando la spesa annua degli italiani per beni di prima necessità. Il numero di giocatori patologici è in aumento, con circa 1,5 milioni di italiani a rischio ludopatia e un crescente coinvolgimento di giovani e minorenni nelle scommesse online. L’azzardo sta diventando sempre più accessibile e pericoloso, aggravando situazioni di sovraindebitamento e disagio sociale. Inoltre, si tratta di una proposta che arriva in un contesto in cui le famiglie italiane sono schiacciate dal caro bollette, dall’aumento dei prezzi dei beni essenziali e dalla totale assenza di aiuti concreti.
Il rischio – segnala ancora Mdc – è quello di spingere ancora più persone verso il gioco d’azzardo come illusoria via d’uscita da difficoltà economiche, aggravando il fenomeno del sovraindebitamento e aumentando il numero di cittadini intrappolati in debiti insostenibili. Il calcio italiano ha bisogno di riforme strutturali e investimenti seri, non di scorciatoie pericolose come la pubblicità del gioco d’azzardo. Sfruttare la passione sportiva per normalizzare l’azzardo è eticamente inaccettabile e socialmente devastante.