Confcommercio: aumento del costo dell’energia per il terziario, elettricità +24%, gas +27%

di Agenzia Nova
24 Febbraio 2025 16:00 Aggiornato: 24 Febbraio 2025 18:00

Continua la crescita dei prezzi all’ingrosso di energia elettrica e gas, con un impatto sempre più pesante sulle imprese del terziario di mercato. Secondo Confcommercio-Imprese per l’Italia, a gennaio 2025 la bolletta elettrica ha registrato un aumento del 24% rispetto allo stesso mese del 2024 e del 56,5% rispetto al 2019. Anche il gas ha subito una crescita significativa, con un +27% su base annua e un +90,4% rispetto al 2019.

I settori più penalizzati da questi rincari sono gli alberghi di medie dimensioni, con una spesa media mensile di 10.651 euro, seguiti dai negozi di grandi dimensioni (6.854 euro), dagli hotel di piccole dimensioni (6.132 euro), dai negozi alimentari (2.653 euro), dai ristoranti (2.468 euro), dai bar (1.159 euro) e dai negozi non alimentari (982 euro).

L’aumento dei prezzi in Italia è particolarmente significativo rispetto ad altri Paesi europei. A gennaio 2025, il prezzo dell’energia elettrica in Italia (143 €/MWh) è risultato più alto del 40% rispetto alla Spagna e di quasi il 30% rispetto a Francia e Germania. Il divario è in crescita: nel 2023 il prezzo dell’energia elettrica in Italia era superiore del 24% rispetto a quello francese e del 33-41% rispetto a Germania e Spagna; nel 2024, il differenziale è salito rispettivamente al 49% e al 61%. Tra il 2019 e il 2024, l’energia elettrica in Italia è aumentata del 107%, mentre in Francia del 39% e in Spagna del 32%. In Germania, l’incremento è stato del 74%, comunque inferiore rispetto a quello italiano.

Per arginare questa situazione, Confcommercio sollecita interventi urgenti, tra cui la progressiva sterilizzazione degli oneri generali di sistema, che incidono per il 23% sulle bollette elettriche del terziario. Tra le altre misure proposte:

  • sospensione temporanea del sistema ETS, poiché l’aumento dei prezzi delle fonti fossili ha spinto il costo delle quote di CO₂ da 25 €/tonnellata nel 2019 a 80 €/tonnellata attuali;
  • tetto dinamico e flessibile al prezzo del gas e disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità da quello del gas per ridurre la volatilità del mercato;
  • potenziamento delle infrastrutture per diversificare le forniture e aumentare le riserve strategiche;
  • maggiore controllo sulla speculazione finanziaria per stabilizzare i prezzi e tutelare le imprese.

Secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia (Ocen), se i prezzi all’ingrosso rimanessero ai livelli di gennaio (oltre 143 €/MWh per l’energia elettrica e oltre 50 €/MWh per il gas), le imprese del terziario potrebbero dover affrontare nel 2025 una spesa energetica complessiva di 12,5 miliardi di euro, con un incremento del 17% rispetto al 2024 e del 38% rispetto al 2023. Se si esclude il 2022, anno record per il caro energia, il 2025 rischia di diventare l’anno con la spesa più elevata nella storia recente per il settore terziario in Italia.

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