Il ministero degli Affari esteri sta da tempo collaborando con gli organi investigativi al fine di far luce su alcune attività corruttive perpetrate da alcuni dipendenti implicati nell’illecito rilascio di visti per lavoro, concessi indebitamente a cittadini extracomunitari. Lo ha riferito una nota della Farnesina, secondo cui l’attività ispettiva, rafforzata su impulso del ministro Antonio Tajani dal 2023, sta fornendo un importante contributo nell’individuare alcune realtà criminali presenti in Italia che lucrano sulla concessione dei visti relativi al cosiddetto decreto flussi, ma anche sull’ottenimento di falsi visti turistici.
Nell’ultimo biennio sono state effettuate complessivamente 136 visite ispettive presso le rappresentanze diplomatico-consolari all’estero (67 nel 2023 e 69 nel 2024). Oltre alle ispezioni di carattere generale volte a verificare tutti i settori di attività delle Sedi all’estero, sono state condotte ispezioni mirate a verificare singoli settori suscettibili di particolare problematicità o a seguito di puntuali segnalazioni in materia consolare (in particolare visti e cittadinanza). Da ultimo, le attività investigative coordinate dalla Procura di Roma e svolte dalla Guardia di finanza hanno permesso di eseguire un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di cinque persone, di cui due dipendenti già in servizio presso un’ambasciata all’estero all’epoca degli accadimenti. Il ministero, conclude la nota, continuerà a vigilare e a cooperare con l’autorità giudiziaria nel perseguimento di una più trasparente politica di ingresso nel nostro Paese, che sia scevra da infiltrazioni criminali.
Agenzia Nova