Conclusa la visita di Salvini in Israele, focus su legami economici e infrastrutturali

di Agenzia Nova
11 Febbraio 2025 23:13 Aggiornato: 11 Febbraio 2025 23:13

La seconda e ultima giornata di visita in Israele del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si è concentrata sul rafforzamento delle relazioni bilaterali, con particolare attenzione ai temi infrastrutturali, dopo una prima giornata, quella di ieri, incentrata sullo scenario internazionale. In Israele tra ieri e oggi, Salvini ha incontrato il premier, Benjamin Netanyahu, il ministro degli Esteri, Gideon Sa’ar, il ministro della Diaspora, Amichai Chikli, la ministra dei Trasporti, Miri Regev, e il presidente del parlamento, Amir Ohana. Nel corso dell’odierno incontro con la ministra Regev è stata ribadita l’amicizia tra Italia e Israele e il desiderio di rafforzare ulteriormente la cooperazione. Salvini e Regev si sono confrontati sulla situazione internazionale e hanno parlato di altri dossier come la sicurezza marittima, le autostrade intelligenti, il ritorno dei collegamenti aerei diretti Italia-Israele (ripartiti da poco, ma che entrambe le parti vorrebbero incrementare), i trasporti a idrogeno come alternativa all’elettrico (è stato citato il nuovo treno che entrerà in funzione nel bresciano), la partecipazione di aziende italiane nei grandi progetti infrastrutturali in Israele, la collaborazione in altri settori a partire dalle nuove tecnologie per il controllo del traffico.

Salvini ha toccato anche il tema idrico, ricordando l’impegno del governo italiano per migliorare e ammodernare la rete, le dighe, nuovi impianti di irrigazione. A questo proposito, il vicepremier ha auspicato cooperazione alla luce della grande competenza israeliana. Per farlo, gli uffici dei rispettivi ministeri si sono messi al lavoro per individuare i margini di una fruttuosa collaborazione. Regev ha anche illustrato alcune innovazioni che, per esempio, consentono il controllo del territorio per bloccare il traffico in caso di calamità naturali. Spazio anche alla sicurezza stradale: Salvini ha spiegato il nuovo codice appena approvato e che sarà occasione di futuri confronti. Nel corso di un punto stampa a Gerusalemme, il vicepremier ha detto che incontrerà presto Regev, con cui ha parlato «della riduzione dei livelli di criticità del trasporto marittimo e chiederò alle compagnie di aumentare la frequenza dei voli diretti».

«Avremo cooperazione su temi importanti per l’Italia», ha aggiunto Salvini, citando «l’emergenza idrica». Israele, ha evidenziato, «ha il know-how per aiutarci, penso a quello che è accaduto in Sicilia lo scorso anno, e penso al primo grande piano a lungo termine nazionale idrico». Al riguardo, «ci sono arrivati progetti per 12 miliardi di euro per contrastare siccità, dispersione idrica e fare nuove dighe e invasi», ha affermato il ministro. Nel corso degli incontri istituzionali, Salvini ha detto di aver portato avanti le richieste di alcune aziende italiane di lavorare meglio e di più in Israele. «Ho trovato grande attenzione», ha sottolineato.

Nel corso degli incontri, Salvini «ha rinnovato la richiesta di accelerare le pratiche per Tim Sparkle e la posa dei cavi. Dovremmo essere arrivati in dirittura finale». In un punto stampa a Gerusalemme Salvini ha ringraziato il ministro degli Esteri israeliano Sa’ar «che si è fatto carico della vicenda», riferendosi al progetto del sistema di cavi sottomarini Blue-Raman per la comunicazione intercontinentale in fibra ottica che collegherà la Francia all’India attraverso Italia, Grecia, Israele, Giordania, Arabia Saudita, Gibuti e Oman.

Da Israele, Salvini è tornato a esprimere forti perplessità sulle posizioni assunte da alcuni organismi internazionali come la Corte penale internazionale (Cpi). Nel corso degli incontri, «abbiamo ragionato dei limiti di alcuni organismi sovranazionali, tra cui la Corte penale internazionale. Sono contento che l’Italia non si sia accodata ad altri governi in una critica preconcetta a Trump», ha detto il vice premier durante un punto stampa a Gerusalemme, da dove ha affermato che «se c’è speranza di pace qui e al confine russo-ucraino è grazie alla nuova amministrazione Trump. Lo diciamo non da vassalli, ma da interessati osservatori e co-protagonisti di quello che sta accadendo».

Salvini ha confermato le forti perplessità rispetto alla decisione della Cpi nei confronti di Netanyahu. Giovedì scorso, 6 febbraio, il presidente degli Stati Uniti ha firmato un ordine esecutivo con cui ha imposto sanzioni contro la Cpi, il principale tribunale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità. Trump ha accusato la Cpi di “azioni illegittime e infondate contro gli Usa e il nostro stretto alleato, Israele”, riferendosi al mandato d’arresto internazionale emesso a novembre dalla Corte contro Netanyahu e Gallant. Un gruppo di 79 Paesi firmatari dello Statuto di Roma ha pubblicato una dichiarazione congiunta per condannare le sanzioni annunciate dagli Stati Uniti contro la Cpi. La dichiarazione non è stata adottata dall’Italia, mentre è stata sostenuta dai principali Paesi europei come Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.

Nei suoi incontri con le autorità israeliane, Salvini ha auspicato che il «buonsenso non riporti indietro le lancette dell’orologio» e che «la liberazione degli ostaggi proceda come pattuito», dopo l’annuncio di ieri del movimento islamista palestinese Hamas di non voler liberare alcuni ostaggi sabato 15 febbraio, come previsto dall’accordo di cessate il fuoco. Durante la visita in Israele, Salvini ha avuto ieri mezz’ora di colloquio a Gerusalemme con Netanyahu, occasione per ribadire l’amicizia tra Italia e Israele e il sostegno a ogni iniziativa utile per portare pace, stabilità e prosperità in Medio Oriente, «eliminando una volta per sempre terrore e violenza islamica da ogni territorio, nell’interesse dello stesso popolo palestinese». Durante i colloqui, «abbiamo parlato del ruolo dell’Iran, di quello che accade in Nord Africa», ha aggiunto Salvini, che torna «a Roma con un bagaglio di ottime relazioni e di reciproca stima e fiducia».

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