Agroalimentare, rilanciare la produzione di olio italiano è una priorità

di Agenzia Nova
10 Febbraio 2025 10:45 Aggiornato: 10 Febbraio 2025 11:01

Negli ultimi anni il settore olivicolo-oleario italiano ha attraversato una fase di forte contrazione produttiva e di crescente pressione competitiva. La produzione di olio d’oliva nel Paese è calata in modo significativo, passando da oltre 500 mila tonnellate del triennio 2010-2012 a una media annua di circa 330 mila tonnellate. La campagna 2024 ha registrato un ulteriore calo del 32 per cento, chiudendo con una produzione di circa 224 mila tonnellate. Allo stesso tempo, altri paesi produttori del bacino del Mediterraneo, come Spagna, Turchia e Tunisia, hanno aumentato sensibilmente le loro produzioni grazie a ingenti investimenti e strategie di espansione.

L’Italia, per tornare competitiva, ha bisogno di rilanciare il settore attraverso innovazione, modernizzazione degli impianti e una maggiore valorizzazione della qualità del proprio olio sul mercato globale. Il governo ha annunciato l’emanazione di un Piano olivicolo per il 2025, che dovrà sostenere il rinnovamento degli oliveti e incrementare la produttività. Allo stesso tempo, si rende necessario un impegno strutturato nella promozione dell’olio extravergine italiano, per rafforzare la consapevolezza dei consumatori sulla sua qualità e sul valore della filiera nazionale. L’olio è stato al centro del talk “Olio: lo conosciamo?”, organizzato da Agronetwork – l’associazione fondata da Confagricoltura, Nomisma e Luiss – per favorire il dialogo tra agricoltura e industria e promuovere l’agroalimentare italiano.

L’evento, realizzato con la collaborazione di Confagricoltura Siena e Confagricoltura Firenze, si è svolto al Pitti Taste a Firenze, un’importante occasione per (ri)scoprire la cultura dell’olio e il suo ruolo nella dieta mediterranea. Per Sara Farnetti, presidente di Agronetwork e medico internista, «è un “alimento-medicamento” per una dieta funzionale, poiché apporta benefici a tutti gli organi e alle loro funzioni. Contiene almeno 230 sostanze diverse, che rappresentano il 2-3 per cento del peso secco, insieme a una frazione saponificabile composta da glicerina, acidi grassi, acidi monoinsaturi e grassi essenziali Omega 3».

«Occorrono innovazione, investimenti e formazione per assicurare quantità a produzioni già eccellenti dal punto di vista qualitativo e divulgare sempre meglio la conoscenza di questo tesoro nazionale e toscano», ha dichiarato Simone Lorenzo Signorini, presidente di Confagricoltura Siena. Daniele Rossi, delegato Ricerca e Innovazione di Confagricoltura e segretario generale di Agronetwork, ha sottolineato: «Sempre più il sistema delle rappresentanze imprenditoriali deve offrire ai propri associati servizi avanzati a carattere progettuale. Agronetwork è nata per questo, dove gli obiettivi dell’industria alimentare si legano a quelli dell’agricoltura, in cui il tema di fondo è il binomio qualità-sostenibilità. E l’olivicoltura italiana si aspetta un consumatore attento che le consenta di affrontare queste sfide con giusto riconoscimento, serenità, lungimiranza».

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