«L’Italia deve avere il coraggio di guardare al nucleare come una risorsa strategica per il proprio futuro energetico e per la competitività delle produzioni». Lo ha dichiarato Alessandro Colucci, di Noi moderati, intervenendo sul tema dell’energia atomica. «Nel 2050 – ha proseguito – il consumo di energia elettrica raddoppierà: le sfide del cambiamento climatico e della sicurezza degli approvvigionamenti impongono scelte concrete e lungimiranti, non ideologie superate. I dati forniti dal delegato di Confindustria per l’Energia Aurelio Regina sono impietosi: oggi dipendiamo dalle importazioni di energia per il 75 per cento; la Francia produce circa il 70 per cento della sua energia elettrica dal nucleare, negli Stati Uniti oltre 90 reattori coprono il 18 per cento del fabbisogno nazionale, 55 i reattori in Cina che ne sta costruendo altri 20 per arrivare al 10 per cento della produzione totale entro il 2035. Il Regno Unito ne costruirà altri 8 entro il 2050 per ridurre la dipendenza dal gas, mentre la Corea copre quasi un terzo del suo fabbisogno con il nucleare e costruirà nuove centrali. A fronte della Germania, che dopo la chiusura delle centrali ha visto i costi dell’energia aumentare e ha dovuto compensare con il carbone, un paradosso ambientale ed economico che non possiamo permetterci».
«Noi moderati – ha sottolineato – guardiamo alla competitività del Paese e sosteniamo con convinzione il ritorno al nucleare, con investimenti mirati e un mix di produzione di energia con le rinnovabili». «I tempi sono ormai maturi, stiamo attendendo l’arrivo in Consiglio dei ministri della legge quadro sul nucleare. È ora di iniziare a costruire un futuro energetico senza ideologie, sostenibile e indipendente», ha concluso.