Washington, Il vicepresidente Vance ribadisce che gli Stati Uniti si impegnano a sostenere la libertà religiosa in patria e all’estero, e che l’amministrazione Trump ha «molto lavoro da fare a riguardo».
«La nostra amministrazione sostiene la libertà religiosa e non solo a livello legale, ma anche come un importante valore concreto nella vita quotidiana, sia nel nostro Paese ma soprattutto all’estero», ha detto il vicepresidente al summit internazionale sulla libertà religiosa del 5 febbraio. «Non dovreste rinunciare alla vostra fede per il vostro governo, e finché ci saremo noi non lo permetteremo». Vance ha poi dichiarato che l’amministrazione Trump è «determinata non solo a ripristinare ma anche a superare i risultati dei primi quattro anni».
Durante il suo primo mandato, ha affermato Vance, il presidente Trump ha fatto della promozione della libertà religiosa una priorità di politica estera in Cina, in Europa, in Africa e in Medio Oriente. Nel 2019 Trump ha incontrato 20 persone vittime di persecuzioni religiose provenienti dalla Cina e dalla Corea del Nord e ha detto: «Ognuno di voi è ora testimone dell’importanza di promuovere la libertà religiosa in tutto il mondo». L’anno seguente, ha sanzionato un funzionario cinese per la persecuzione dei praticanti della disciplina spirituale Falun Gong, un evento senza precedenti. Il ministero degli Esteri Usa ha poi dichiarato genocidio la repressione dei musulmani uiguri nello Xinjiang; esempio poi seguito da vari altri Paesi.
Vance ha criticato i precedenti finanziamenti destinati alla diffusione dell’ateismo, in particolare un finanziamento di 500 mila dollari stanziato dagli Esteri nel 2021 per programmi volti a «promuovere e difendere la libertà religiosa, inclusi atei, umanisti, non praticanti e non affiliati».
«Come è possibile che l’America spenda centinaia di migliaia di dollari per finanziare Ong che diffondono l’ateismo in tutto il mondo?», ha commentato Vance, «questo non è il modo di difendere i diritti dei credenti. Noi porremo fine a questa cosa».
Trump ha sospeso per 90 giorni tutti i finanziamenti per gli aiuti esteri erogati dall’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, al fine di valutarne l’allineamento con la sua politica “America First”.
Il ministro degli Esteri Marco Rubio, attualmente in America Centrale, ha assunto la direzione dell’agenzia, e Vance, nel suo discorso, ha definito Rubio come «uno dei più grandi difensori viventi della libertà religiosa al mondo, una persona la cui dedizione a questa causa nasce dalla sua fede». Rubio è stato promotore della legge che blocca le importazioni di beni cinesi realizzati con il lavoro forzato nei campi dello Xinjiang. Ed è stato anche fra i promotori del Falun Gong Protection Act nel 2024, una legge che mira a contrastare le persecuzioni e il prelievo forzato di organi perpetrati ai danni dei praticanti del Falun Gong (noto anche come Falun Dafa) da parte del regime cinese.
Vance ha affermato che la libertà religiosa è un tema «la cui importanza purtroppo cresce ogni giorno di più» e poi: «sia in patria che all’estero, abbiamo ancora molto da fare per garantire la libertà religiosa a tutti». Prima di scendere dal palco, J.D. Vance ha alzato due volte i pugni in aria, imitando il gesto diventato ormai iconico di Trump che, dopo essere sopravvissuto all’attentato durante il comizio in Pennsylvania nel 2024, si era subito rimesso in piedi e, sanguinante, aveva alzato il pugno in aria dicendo tre volte al pubblico «fight» (lottate). Trump in un’intervista successiva ha poi riconosciuto di essersi salvato unicamente grazie alla «Mano di Dio».