Trump ha annunciato la sospensione dei finanziamenti per il Sudafrica, in risposta alla nuova legge sull’esproprio che permette al governo sudafricano di impossessarsi di terreni senza dover risarcire i proprietari. In un post su Truth, il Presidente ha accusato il Sudafrica di sequestro di terreni e discriminazione: «La situazione è talmente grave che i media di sinistra fanno finta di nulla. Gli Stati Uniti non resteranno a guardare mentre i diritti umani vengono calpestati alla luce del sole».
Il 23 gennaio Il Presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha firmato una legge che consente alle autorità di «espropriare terreni nell’interesse pubblico, previo pagamento di un compenso giusto ed equo». La normativa mira a ridurre le disparità razziali sulla proprietà dei terreni. A trent’anni dalla fine dell’apartheid, la maggior parte dei terreni agricoli resta ancora in mano a persone bianche. Alcuni membri della coalizione mettono in dubbio la costituzionalità della legge intendono contestarla in tribunale. Il governo tuttavia, sottolinea che l’espropriazione può avvenire solo in determinate condizioni, ad esempio se il terreno è occupato abusivamente da molto tempo, se inutilizzato e posseduto a scopo speculativo o abbandonato. «Non vediamo l’ora di confrontarci con l’amministrazione Trump in merito alla nostra politica di riforma agraria e su altre questioni di interesse bilaterale. Siamo certi che da questo dialogo emergerà una comprensione più chiara e condivisa su questi temi» ha dichiarato Ramaphosa. «Il Sudafrica è una democrazia costituzionale fondata sullo stato di diritto, la giustizia e l’uguaglianza. Il governo sudafricano non ha confiscato alcun terreno».
L’ufficio del Presidente ha inoltre precisato che l’espropriazione dei terreni avverrà per favorire l’inclusione sociale equa. La nuova legge sostituirà l’Expropriation Act del 1975, che imponeva allo Stato di risarcire i proprietari per i terreni espropriati. «Secondo questa legge, chi espropria non può farlo arbitrariamente se non a beneficio della comunità e nell’interesse pubblico». Il leader dell’Alleanza Democratica del Sudafrica, John Steenhuisen, ha criticato duramente Ramaphosa, affermando che «la legge è anti costituzionale». In seguito alle elezioni del 2024, che hanno portato a uno stallo politico, l’Alleanza Democratica ha formato un governo di coalizione con l’African National Congress di Ramaphosa. Tuttavia, Steenhuisen vuole invocare la clausola 19 dell’accordo di coalizione per richiedere «una revisione urgente delle relazioni» tra i due partiti. «Abbiamo ottenuto oltre 3 milioni e mezzo di voti e siamo al governo per rappresentare i nostri elettori e salvare il Sudafrica» ha affermato Steenhuisen. «Se non riusciremo a rispettare quello che abbiamo promesso, dovremo riconsiderare seriamente le nostre movimentazioni future».
Trump ha annunciato che i finanziamenti al Sudafrica saranno sospesi finché non sarà conclusa un’indagine completa sulla situazione. Il ministero degli Esteri sudafricano spera che Trump sfrutti questa indagine per «avere una migliore comprensione delle politiche del Sudafrica all’interno del quadro di una democrazia costituzionale».
Secondo i dati del governo, gli Stati Uniti hanno dato quasi 440 milioni al Sudafrica nel 2023. Dopo aver assunto l’incarico il 20 gennaio, Trump ha bloccato per 90 giorni tutti gli aiuti esteri, con una revisione dei programmi in corso. Il ministero degli Esteri Usa ha emesso una deroga il 29 gennaio per gli aiuti umanitari, inclusi «farmaci salvavita, servizi medici, cibo, rifugi, nonché forniture e costi amministrativi necessari per erogare tale assistenza». Ramaphosa ha dichiarato che, ad eccezione del Piano Presidenziale di Emergenza per la lotta all’Aids, che costituisce il 17% del programma sudafricano contro l’Hiv/Aids, non ci sono altri aiuti significativi provenienti dagli Stati Uniti.