La scadenza per la presentazione delle offerte di rilancio per l’acquisizione degli stabilimenti dell’ex Ilva è slittata al 14 febbraio. Lo si apprende da fonti vicine al dossier.
Il termine ultimo era previsto per oggi. Stando a quanto si apprende, lo slittamento potrebbe permettere un periodo di tempo necessario per il perfezionamento delle offerte, al fine di renderle definitive. E’ probabile, infatti, che si stia arrivando alla conclusione dell’iter per l’acquisizione degli impianti di Acciaierie d’Italia. Nel frattempo, sembra ormai certo che, nel futuro, a capo degli stabilimenti siderurgici italiani ci sarà un investitore estero . Questa mattina il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato che nei prossimi giorni «porteremo a soluzione» la crisi dell’Ex Ilva «con un altro grande investitore internazionale che sara’ selezionato dai commissari tra i tre che partecipano alla gara» e diventerà «il sito siderurgico più green e più avanzato d’Europa».
Il Mimit ha espresso in più sedi l’intenzione di privilegiare le offerte che guardassero all’intero gruppo, affinché ci siano le condizioni per soddisfare il piano di rilancio produttivo, con “particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e ai requisiti occupazionali”. Si ricorda che sono in totale dieci le offerte sul tavolo del Mimit, giunte il 10 gennaio ed esaminate dai commissari. Sono tre per l’intero gruppo: una cordata Baku Steel Company CJSC e Azerbaijan Investment Company OJSC, Jindal Steel International e Bedrock Industries Management Co Inc, entrata successivamente in gioco. Altre sette offerte riguardano alcuni asset precisi: la cordata CAR Segnaletica Stradale Srl e Monge & C. SpA e Trans Isole Srl, Eusider SpA, cordata Eusider Spa, Marcegaglia Steel SpA e Profilmec SpA, I.M.C. SpA, Marcegaglia Steel SpA, cordata Marcegaglia Steel SpA e Sideralba SpA e Vitali SpA.