Il 18 marzo, 26 procuratori dello Stato hanno depositato un amicus brief alla Corte d’Appello statunitense dell’Undicesimo Circuito, sostenendo la linea di Trump per espellere presunti membri dell’organizzazione terroristica venezuelana Tren de Aragua con l’Alien Enemies Act del 1798.
Con un’ordinanza di 14 giorni, il giudice Boasberg ha preso posizione contro Trump, sostenendo che l’Alien Enemies Act il presidente non avrebbe quel potere perché la legge farebbe esclusivamente riferimento a un contesto di «invasione o incursione predatoria, che implicano atti ostili da parte di un’altra nazione e di carattere bellico». Il documento dei 26 magistrati chiede alla Corte d’appello di revocare il divieto, citando i rischi per la sicurezza pubblica e nazionale, sostenendo che la decisione di Trump del 15 marzo abbia solide basi costituzionali e normative. Inoltre, accusa il tribunale distrettuale di violato la separazione dei poteri.
Tra gli Stati firmatari ci sono Alabama, Florida, Georgia, Iowa, Kentucky, Louisiana, Mississippi, North Dakota, Ohio, Pennsylvania, South Dakota, Texas, Utah e West Virginia.
TRUMP: «GANG IN GUERRA IRREGOLARE»
Il l’ordine di Trump si applica ai venezuelani sopra i 14 anni, membri del Tren de Aragua (TdA), non cittadini o residenti statunitensi, e definisce i membri dell’organizzazione come autori di «azioni ostili e guerra irregolare» contro gli Stati Uniti, sotto il controllo occulto del regime Maduro. «Le autorità venezuelane hanno ceduto territori a organizzazioni criminali transnazionali come il Tren de Aragua, creando uno Stato ibrido che invade e attacca gli Usa, rappresentando un grave pericolo».