Xi Jinping capo assoluto… A vita?

La Commissione Centrale del Partito Comunista Cinese, ha ufficialmente proposto di eliminare l’articolo della Costituzione che prevede il limite di massimo due mandati per la posizione di presidente della nazione. Si prepara così il terreno all’attuale leader maximo, Xi Jinping, che ha l’opportunità di acquisire un terzo mandato, ed eventualmente di rimanere al potere a vita.

Gi osservatori avevano già predetto il possibile avverarsi di una tale possibilità quando – lo scorso ottobre, al conclave del 19esimo Congresso nazionale del Pcc – Xi non aveva nominato un successore per la guida del Politburo, massimo organo decisionale del Partito.

La Costituzione cinese (redatta dal Pcc), attualmente prevede un limite di due mandati di cinque anni ciascuno per il segretario generale del Partito che, in quanto tale è, allo stesso tempo, capo della Commissione Permanente del Politiburo, capo del governo, comandante supremo delle forze armate e presidente.

Xi Jinping, che è stato nominato segretario generale del Pcc nel 2012, ha da poco concluso il primo e iniziato il secondo mandato, che si concluderà nel 2022. Secondo il comunicato ufficiale del 25 febbraio dell’agenzia di stampa del regime Xinhua, la proposta di abolizione del limite è stata lanciata dalla Commissione Centrale del Pcc, che consta di 204 membri dell’élite del Partito e 170 membri supplementari.

Secondo le regole e le convenzioni del Pcc, finora il segretario generale ha potuto ricoprire il ruolo di capo del governo per due mandati, ma l’incarico di capo delle forze armate non ha limiti di tempo; dopo questa riforma, quindi, Xi avrebbe entrambi i ruoli a tempo indeterminato, creando una posizione politica di potere assoluto inaudita, persino per dittatura del Partito Comunista Cinese.
Inoltre, nel Congresso nazionale del Pcc dell’ottobre 2017, la Commissione Centrale aveva anche proposto di incorporare nella Costituzione l’ideologia di Xi, conosciuta come ‘Il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era’.
Tutte queste mosse, fanno parte della strategia dell’attuale leader per consolidare il proprio potere, in un ambiente caratterizzato da guerre continue tra fazioni nemiche, all’interno dello stesso Partito.

Membri della Commissione Permanente del Politburo, (da sinistra a destra) Han Zheng, Wang Huning, Li Zhanshu, il leader Xi Jinping, Li Keqiang, Wang Yang e Zhao Leji. 25 ottobre 2017 (Wang Zhao/AFP/Getty Images).

LE LOTTE INTESTINE DEL PCC

Gli incontri politici programmati, noti col nome di Terza Sessione Plenaria del Pcc, mostrano chiaramente le lotte costanti che si manifestano tra le alte sfere. Secondo Xinhua, la terza sessione plenaria si è tenuta dal 26 al 28 febbraio, per discutere delle riforme e delle nuove nomine. Pochi giorni dopo – dal 3 al 5 marzo – si sono tenuti altri importanti incontri politici, conosciuti con il nome di ‘Lianghui’ ( ‘i doppi incontri’), in cui si sono riuniti i principali organi consultivi politici del Pcc: la Conferenza Consultiva Politica e il Congresso Nazionale.

Secondo l’analista di politica cinese Chen Pokong, la stretta vicinanza di questi due incontri (la Terza Sessione Plenaria e i Lianghui) mostrano come Xi ancora non abbia il totale controllo del potere, ragione per cui sarebbe stato ‘costretto’ a incontrare le fazioni opposte.
Il 24 febbraio, Chen ha postato un video su YouTube in cui ha commentato gli eventi, sostenendo che la vicinanza nel tempo, tra la Terza Sessione Plenaria e i Lianghui, rivela che Xi avrebbe delle questioni da sistemare con estrema urgenza, prima che le decisioni sulle riforme e sulle nomine vangano approvate in via definitiva.
Chen ipotizza che i piani di Xi potrebbero aver incontrato delle opposizioni, da alcuni appartenenti della Commissione Permanente del Politburo, e che da qui potrebbe essere scaturita la necessità di indire un incontro urgente con la Commissione Centrale, dove Xi ha la sicurezza di un solido sostegno.

Chen ha spiegato infatti, che all’interno dei sette membri del Comitato Permanente del Politburo (di cui Xi fa parte) Wang Huning e Han Zheng hanno legami storici con l’ex leader del Pcc e avversario di Xi Jinping, Jiang Zemin, mentre Li Keqiang e Wang Yang – membri del ‘Tuanpai’ (associazione affiliata alla Lega della Gioventù Comunista) – sono considerati di un’altra fazione.
Tutto questo lascia a Xi, come soli alleati, Li Zhanshu e Zhao Leji, quest’ultimo, pur avendo dimostrato lealtà nei suoi confronti, non ha mai lavorato a stretto contatto con Xi. I piani di Xi potrebbero non aver avuto abbastanza sostegno in questo «equilibrio di poteri tra fazioni», per questo Chen pensa che il leader maximo si sia rivolto al Comitato Centrale per ricevere aiuto e appoggio.

E anche la tempistica della Terza Sessione Plenaria è risultata alquanto inusuale: di solito il Congresso Nazionale del Pcc – prima sessione e la più importante, che decide i nuovi leader – si tiene a ottobre di ogni anno; la Seconda Sessione Plenaria si riunisce due o tre mesi dopo, allo scopo di discutere le nuove nomine del Pcc. Verso marzo, ci sono gli incontri di Lianghui in cui si approvano le nomine e, solo in seguito, la Terza Sessione Plenaria, in cui vengono stabilite le riforme da mettere in atto.

Quest’anno, la Seconda e la Terza Sessione sono state separate solo da un mese. Chen ne deduce che la rottura con le consuetudini da lungo tempo consolidate, può rivelare solo un fatto: la fretta di Xi Jinping di ‘portare a casa il risultato’. E il fatto che le nomine dei nuovi alti quadri e funzionari del Partito non siano state ancora ratificate nella Seconda Sessione Plenaria, ma siano ancora all’ordine del giorno per la Terza, suggerisce che la lotta tra le fazioni sulle nomine sia di una straordinaria violenza, come la conseguenza di aver bloccato varie importanti decisioni.

Ma ormai Xi e i suoi nemici sono evidentemente ai ferri corti, e la sensazione è che l’attuale capo della dittatura comunista cinese non abbia intenzione di ‘fare prigionieri’.

 

Articolo in inglese:  Chinese Communist Party to Eliminate Leader Term Limit, While Xi Jinping Battles With Faction

Traduzione di Fabio Cotroneo

 
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