Wonder

Stephen Chbosky, noto per il romanzo Il mondo di Charlie da cui ha tratto il film nel 2014, propone ora un adattamento del romanzo di Raquel Jaramillo Palacio, Wonder.

Per qualcuno un film pieno di tenerezza, per altri un kitch hollywoodiano. Tuttavia, Wonder dimostra che la bellezza interiore trionfa sempre e che non bisogna fermarsi alle apparenze. Un film per le famiglie su quello che è essenziale nella vita, da proporre assolutamente nelle scuole.

LA STORIA

August Pullman (Jacob Tremblay), chiamato Auggie, è un ragazzino nato con una malformazione del viso, la sindrome di Treacher Collins, che gli ha impedito di andare a scuola. Auggie ha dovuto sottoporsi a 27 operazioni, che hanno tutte lasciato un segno sul suo viso. Ora deve andare a scuola, quella del suo quartiere: è l’inizio di un’avventura umana fuori dal comune, che finirà per unire tutte le persone intorno a lui.

TUTTI POSSONO ELEVARSI

Wonder è uno di quei film che mostra il mondo sotto la luce della benevolenza, spesso poco probabile, eppure indispensabile.
Al giorno d’oggi, mentre alcuni bambini arrivano a suicidarsi, spinti dal linciaggio subito sui social, Wonder propone una soluzione esemplare, basata sulla tolleranza, la solidarietà e l’accettazione dell’altro con la sua diversità.

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EMPATIA E SOLIDARIETÀ

È un film sulla differenza, sull’handicap, su Auggie: un bambino con una deformazione. La storia racconta delle sue difficoltà e del suo coraggio nell’affrontarle, ma anche di tutti quelli che lo circondano e devono, bene o male, adattarsi a lui. I genitori gravitano attorno al bambino come «attorno al sole», la madre ha accantonato studi, carriera e un talento di disegnatrice.
Poi c’è la sorella Olivia, dette Via, un personaggio dal cuore grande, che ha dovuto crescere troppo in fretta e accettare di passare inosservata, in una casa dove tutto è stato posizionato in pausa, per occuparsi del fratello.
Il padre si affida all’ironia, cercando di soddisfare la moglie, i figli e i suoi principi.

I compagni di classe, da principio diffidenti, paurosi e crudeli, a poco a poco cambiano il loro modo di guardare al «mostro». Uno dopo l’altro, impareranno ad apprezzare il suo coraggio, l’umorismo e l’intelligenza, finendo con andare oltre l’apparenza, per guardarlo col cuore.

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IN TUTTI C’È IL GERME DELLA BENEVOLENZA

Il film è diviso in capitoli che rappresentano ognuno il punto di vista dei personaggi: Auggie il mio migliore amico, Auggie il mio fratellino, Auggie il fratellino della mia migliore amica.

I diversi punti di vista permettono di percepire, dietro un’apparenza dura, le debolezze e i sentimenti profondi di ciascuno.

Tutti hanno un piccolo segreto che li opprime. I genitori di Miranda (la migliore amica di Via) divorziano e tentano di ricostruirsi una vita e di riprendersi dal trauma della separazione, e non si occupano più della figlia. L’amico viene da una situazione economica e sociale difficile. Ognuno si nasconde dietro una maschera di protezione, che serve per apparire più forte o più cool, ma che nega l’espressione del proprio vero essere e dei sentimenti sinceri.

Il miglior amico di Auggie si prende gioco di lui alle spalle, per compiacere i compagni di classe. Miranda snobba Via e non le parla più, mostra di disinteressarsi di lei, per non doverle raccontare cosa le pesa sul cuore.

È giusto ricordare anche il sorriso benevolo di Tushman, il preside, interpretato da un eccellente Mandy Patinkin. Incarna la figura di un grande pedagogo, che non esita a raccontare ad Auggie come anche lui fosse deriso da giovane, e che riesce a ispirare un sincero dispiacere a Julien, un ragazzino presuntuoso che rende la vita difficile ad Auggie.

Owen Wilson si rivela sotto una luce nuova, nel ruolo del padre dolce e comprensivo, disponibile con tutti, fornendo un’interpretazione intelligente.

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Julia Roberts, sempre bella e naturale, splendida nel ruolo della madre di Auggie, amorevole e preoccupata, accompagnata e incoraggiata dai figli in ogni situazione.

Infine il bambino prodigio di Hollywood, Jacob Tremblay, rivelazione di Room, che interpreta con grande maturità il ruolo di Auggie, con cui si identifica facilmente, perché come lui, ognuno ha nascoste nell’anima delle cicatrici.

Un film tenero, vivace e ottimista per tutta la famiglia, che ci ricorda che il mondo può essere bello, nonostante le difficoltà e gli ostacoli.

 

Articolo in francese: Wonder

Traduzione di Francesca Saba

 
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